a proposito di...

L’arte al servizio della pace. Carlo Pulsoni conversa con Tiziano Panconi

L’Italia, in quanto nazione depositaria di un ricchissimo patrimonio culturale, dovrebbe evidenziare sempre di più iniziative atte a tutelare l’Arte sotto ogni prospettiva. Risponde a questa esigenza l’incontro che si terrà a Roma (27-28 maggio) di una delegazione di diciassette illustri storici, provenienti da ogni parte del mondo, chiamata “International Conference for Culture Art, and Peace” (ICCAP). Abbiamo chiesto al rappresentante per l’Italia, Tiziano Panconi, specialista in pittura italiana del XIX secolo e direttore scientifico del Butterfly Institute Fine Art, di parlarci di questa iniziativa.

Come è nata l’idea del Manifesto delle Nazioni e di che cosa si tratta?

La comunità scientifica internazionale dialoga molto più facilmente dei governi e così, da più parti, si è avvertita la necessità di unire le forze e le intelligenze del pianeta nell’ambito dello studio della storia dell’arte, per portare un contributo di ragionevolezza. Basando questo ragionamento, proprio sulla bellezza del patrimonio culturale e dell’arte, quale altissima espressione dell’ingegno umano. Valori quindi trasversalmente condivisibili. Tentare di preservarli nella propria globalità vorrebbe già dire dialogare, e quindi gettare le basi per la comprensione reciproca fra i popoli.

Questo manifesto è sostanzialmente, un richiamo ai valori del bello, del bene e al rispetto reciproco. Ci è parso un gesto altamente simbolico poter condividere questo primo nostro impegno con la figura più rappresentativa della pace nel mondo: Papa Francesco.

Com’è formata e secondo quale criterio è stata plasmata la delegazione di “International Conference for Culture Art, and Peace”?

È una delegazione planetaria: ogni membro rappresenta una nazione e insieme i quattro continenti. I componenti sono stati scelti per chiara fama, fra gli storici dell’arte più illustri. Fra i miei colleghi, ci sono anche importantissimi direttori di musei e mecenati. In realtà, la Conferenza permanente è formata da 50 alti membri internazionali e questa presente a Roma è una delegazione di 17 storici dell’arte.

Lei rappresenta l’Italia, di che tipo di responsabilità si sente investito?

Si è vero rappresento l’Italia, anche se del tutto immeritatamente. Naturalmente rappresentare il proprio paese, specialmente l’Italia, mi riempie da una parte di orgoglio e dall’altra mi fa avvertire tutto il peso che tale responsabilità comporta.

È chiaro che, nella geografia dei beni culturali mondiali, l’Italia riveste un ruolo del tutto speciale trovandosi proprio qui circa il 50% del patrimonio artistico. Dunque, dal mio punto di vista, è necessario un supplemento di impegno perché tale ricchezza estetica e culturale sia tutelata e soprattutto promossa nel mondo. Fra gli obiettivi di ICCAP vi è quello di contribuire allo sviluppo di una politica internazionale di valorizzazione dei beni culturali e artistici. In Italia, come in altri paesi, bene inteso, siamo molto irrigiditi su criteri superati di tutela. È necessario fare accrescere sia per qualità che numericamente gli scambi culturali.

Quali temi saranno affrontati durante l’incontro del 28 maggio?

La Conferenza alla Camera dei deputati sarà aperta dall’on. Mario Baccini, ex ministro della funzione pubblica e presidente della Fondazione Foedus, e da Ugo Soragni, direttore generale dei musei italiani. La loro presenza già conferma il tipo di sensibilità istituzionale che si sta sviluppando intorno al progetto. I temi trattati saranno inerenti soprattutto alla bellezza. In questa i credenti possono intravedere la mano di Dio; gli altri contemplare la bellezza del mondo. Questo mondo composto dai beni paesaggistici e ambientali e anche da tutte le testimonianze lasciate dall’uomo nei secoli in un tutt’unico imprescindibile. Risulta incomprensibile la distruzione e il maltrattamento o anche, persino, la sola non adeguata considerazione di tutto ciò.

Che cosa ci si aspetta dall’incontro, ma soprattutto che progetti avete per il futuro?

L’incontro, che fra l’altro prevede un fitto calendario di appuntamenti istituzionali, penso che potrà contribuire a fotografare le varie sensibilità del pianeta e a innescare un ragionamento compiuto e sistematico sui temi precedentemente sfiorati.

Prossimamente le missioni di ICCAP si concentreranno sul dialogo con i principali capi di stato, e già a Roma cercheremo di calendarizzare i prossimi appuntamenti.

Credo che questa unione di intellighenzie possa far nascere delle importanti collaborazioni per sviluppare programmi di diplomazia preventiva e scambi culturali e di opere d’arte, magari attraverso mostre tematiche itineranti, molto mirate nei temi e negli svolgimenti.

Del resto basta scorrere i nomi degli invitati per rendersi conto dell’importanza dell’incontro: Sergej Androsov, specialista in arte europea presso l’Hermitage Museum di San Pietroburgo (Russia); John Azzopardi, specialista in arte del XVII secolo e direttore del Vignacourt Museum di Malta; Mark Bell, specialista in investimenti in arte e docente dell’Emory University Goizueta Business School di Atlanta (USA); Hong Oei Dijem, mecenate a sostegno dell’arte contemporanea e patron dell’OHD Museum di Java Tengah (Indonesia); Marco Grassi, specialista in conservazione di tavole lignee, di New York (USA); Sabine Haag, specialista in arte moderna e contemporanea e direttore del Kunsthistorisches Museo di Vienna (Austria); Roman Kraussl, analista del mercato dell’arte internazionale e docente dell’Università Luxembourg School of Finance (Lussemburgo); Anne Labourdette, specialista in arte moderna e contemporanea e conservatrice del patrimonio nazionale francese del Musèe de Chatreux (Francia); Dimitros Pandermalis, specialista in archeologia e arte antica nonché direttore dell’Acropolis Museum di Atene (Grecia); Antonio Filipe Pimentel, specialista in arte antica e direttore del Museo Nazionale di Arte Antica di Lisbona (Portogallo); Mikhall Borisovic Piotrovsky, specialista in museologia e in arte antica orientale e direttore dell’Hermitage Museum di San Pietroburgo (Russia); Ramin Salsall, mecenate in arte contemporanea e patron del Salsai Art Museum di Dubai (Emirati Arabi Uniti); John T. Spike, specialista in arte moderna e contemporanea del Muscarelle Art Museum di Williamsburg (USA); Timothy Standring, specialista in arte italiana del XVI secolo e nella pittura di Van Gogh, e responsabile per le collezioni del Denver Art Museum (USA); Nina Torres, specialista in arte contemporanea e direttore esecutivo del Miami River Art Fair (USA); Juan Ignacio Vidarte, specialista in arte contemporanea e direttore del Guggenheim Museum di Bilbao (Spagna).

Scarica il comunicato stampa

Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported License