Oltre 40 anni fa gli amministratori di un Comune e la direzione di una Biblioteca pubblica, in perfetta intesa e sinergia, si rivolsero all’Università di Bologna e in particolare alla cattedra di Sociologia tenuta dal prof. Achille Ardigò, per individuare un percorso che potesse meglio corrispondere alle esigenze di lettura e di formazione della propria comunità e dei singoli individui. Fu così che il Comune di Faenza e la sua Biblioteca commissionarono a due allievi di Ardigò, Pierpaolo Donati ed Everardo Minardi, l’indagine socio-statistica che ora si ripresenta, accompagnata da tre saggi di apertura intesi a chiarire come ci si pose allora nei confronti soprattutto dell’“utenza potenziale” del territorio, e di come oggi si guardi a quel periodo con il bisogno di storicizzarlo. La riproposta, infatti, non mira a nessun aspetto comparativo, ma vuole porsi come pregnante memoria storica, pienamente consapevole dei cambiamenti epocali intervenuti.
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Il libro, il popolo, il territorio
L'autore

- M. G. Tavoni, già professore ordinario di Bibliografia e Storia del libro, è studiosa con molti titoli al suo attivo. Oltre a studi che hanno privilegiato il Settecento ha intrapreso nuove ricerche su incunaboli e loro paratesto per poi approdare al Novecento, di cui analizza in particolare il libro d’artista nella sua dimensione storico-critica. Diverse sono le sue monografie e oltre 300 i suoi scritti come si evince dal suo sito www.mariagioiatavoni.it
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