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“È andata come dicevo io”. Cassandra: mito, contesti e significati

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Il mito di Cassandra, come altri, si è evoluto nei secoli per molteplici fattori storici, politici e culturali, a partire da alcuni mitemi essenziali – il dono della profezia, le vicende familiari, il rapimento da parte di Aiace, l’assassinio per mano di Clitennestra -, che si sono arricchiti di dettagli e sfumature di significato. Da vergine di straordinaria bellezza in Omero, Cassandra diviene profetessa e oniromante nei Canti Ciprii; da schiava di guerra e concubina nell’Agamennone di Eschilo, si fa interprete della tragedia dei vinti in Euripide; e ancora, da vittima di sacrilegio da parte di Aiace Oileo nell’Iliou Persis, diventa oggetto di stupro nella letteratura di età ellenistica, come forse già anticipato dall’iconografia vascolare (e.g. l’hydria “Vivenzio”); nell’Alessandra di Licofrone profetizza eventi storici, quali le Guerre Persiane, i successi di Alessandro Magno e il dominio di Roma.
La figura di Cassandra, ricorrente nella cultura occidentale, sembra attirare l’attenzione soprattutto in periodi di crisi o nell’imminenza di una catastrofe. Per esempio, nei Sepolcri foscoliani indica nella gloria imperitura della poesia la via del riscatto dalla sconfitta politica; nella pittura simbolista esprime la crisi delle certezze positiviste, mentre in Queneau predice il termine dell’età dell’oro; nel monologo di Christa Wolf (1983), influenzato dall’atmosfera della Guerra Fredda, allude alla fine di un’epoca; lancia un monito sull’attuale emergenza climatica nel recente spettacolo teatrale di Jan Fabre (Resurrexit Cassandra, 2020). In psicanalisi, è l’archetipo dell’ autocolpevolizzazione e della tendenza a formulare profezie negative che si autoavverano.
Il fascino del personaggio è strettamente connesso alla sua manteia, dono e maledizione di Apollo, il quale, colto da passione, le avrebbe donato la capacità profetica per poi condannarla a non essere creduta, in ragione del suo rifiuto. Tuttavia, secondo un’altra versione di minore fortuna,  avrebbe ricevuto da neonata la capacità divinatoria nel tempio di Apollo Timbreo, insieme al gemello Eleno, grazie a due serpenti sacri. La preveggenza sembra, comunque, indissolubilmente legata alla sua verginità, come presuppongono il diniego all’amore di Apollo, i matrimoni mancati e il rifiuto degli attributi sacerdotali in prossimità di minacce alla sua castità.
Inoltre, Cassandra sembra oscillare, tra i due poli dell’apollineo e del dionisiaco: la mantis dolorosamente legata ad Apollo di Eschilo è contrapposta alla menade di Euripide, Ennio, Seneca. Tuttavia, mania apollinea e mania dionisiaca, di là dalle differenze epifenomeniche, sono tra loro contigue: a Delfi, insieme al culto apollineo, si praticava anche quello dionisiaco, addirittura preponderante nel periodo di assenza invernale di Apollo.
Le capacità profetiche, d’altra parte, ne determinano l’esclusione dal nucleo familiare e dalla società, fino a ingenerare in lei vergogna: la principessa troiana ha un rapporto conflittuale con quasi tutti i suoi parenti, a eccezione di Ettore. La vergine non può e non vuole rivestire il ruolo di madre e sposa e, nonostante la veridicità dei suoi avvertimenti, non è tenuta in considerazione, in quanto donna e perché considerata folle.
Riconducibile a una religiosità femminile ancestrale, è da considerare vittima del patriarcato: inglobata nel dominio maschile di Apollo, è poi privata della credibilità di cui godono invece i sacerdoti maschi, come Eleno. Tuttavia, la forza e la determinazione con cui resiste al conformismo di genere fanno della profetessa un modello per le donne che ancora oggi lottano contro l’esclusione e la sottomissione.

Questa Call for papers invita a proporre contributi in relazione a:

  1. processi mitopoietici in rapporto al contesto storico;
  2. fortuna del mito di Cassandra nella letteratura, nelle arti, nel teatro e nell’immaginario collettivo;
  3. caratteristiche della sua arte profetica;
  4. psicologia del personaggio, anche in rapporto al contesto familiare e sociale;
  5. eccezionalità e universalità del femminino rappresentato da Cassandra.

Ogni aspetto potrà essere trattato dal punto di vista letterario, linguistico, filologico, storico-artistico, storico-religioso, antropologico, psicologico, sociologico e secondo una prospettiva diacronica, intertestuale, comparatistica, interdisciplinare.

Saranno presi in considerazione contributi redatti nelle seguenti lingue: italiano, inglese, spagnolo, francese.

I contributi saranno sottoposti a processo di blind review. La scadenza per l’invio delle proposte è fissata al 03/04/2021.

I contributi dovranno pervenire al seguente indirizzo:

convegno.cassandra@gmail.com

La mail dovrà contenere:

  • • un file formato .doc contenente il nome dell’autore, un breve profilo bio-bibliografico, l’eventuale affiliazione accademica, un indirizzo mail attivo;
  • • un file formato .doc anonimo contenente il titolo dell’articolo e un abstract di circa 300 parole.

Gli autori dei contributi selezionati saranno invitati a partecipare, con un intervento di massimo 20 minuti, a un Convegno Internazionale che si terrà all’Università degli Studi di Perugia presso il Dipartimento di Lettere – Lingue, Letterature e Civiltà Antiche e Moderne nei giorni 7-8 ottobre 2021; le modalità di svolgimento dipenderanno dall’evoluzione del contesto pandemico e saranno comunicate successivamente.

Comitato scientifico e organizzativo: Prof. Donato Loscalzo, Dott. Lorenzo Calafiore, Dott.ssa Lucia Pallaracci, Dott.ssa Giulia Vitali (Università degli Studi di Perugia)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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