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La biblioteca digitale. Verso la creazione di una Piattaforma Popolare. Mario Coffa intervista Liz McGettigan

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Liz McGettigan è una senior leader esperta specializzata in fornitura di strategia e risultati. Appassionata di biblioteche, inclusione digitale e sociale, leadership e trasformazione.
Attualmente Direttore di Digital Library Experiences presso SOLUS, ex dirigente dei Servizi di Biblioteca e Informazione della città di Edimburgo, Amministratore Fiduciario ed ex Presidente di CILIP Scozia.
Liz McGettigan ha fondato l’Edinburgh EDGE Conference ed è attualmente co-presidente di Internet Librarian International London (IIIL). Ha ottenuto numerosi riconoscimenti come finalista di Scotland Women in Technology ed è stata nominata nella Scotland’s top 10 Digital Disruptors. È molto orgogliosa di essere stata nominata come una delle HOLYROOD’S TOP TECH 100. Una relatrice effervescente con una vasta esperienza internazionale di biblioteche di tutto il mondo in tema di strategia, marketing, tecnologia, innovazione e coinvolgimento della comunità.

Iniziamo con la domanda più facile ma che è sempre utile ricordare: che cos’è una biblioteca digitale? Ma soprattutto, che cos’è una biblioteca digitale oggi? 

La definizione formale è: “La biblioteca digitale è una raccolta di oggetti digitali che può includere testo, immagini fisse, audio, video, documenti digitali o altri formati multimediali digitali o una biblioteca accessibile tramite Internet”.

Le biblioteche hanno svolto a lungo il loro ruolo di fornire alle comunità l’accesso a importanti risorse scritte ma gli utenti sono sempre più alla ricerca di qualcosa di più dei semplici libri e ora dobbiamo rinsaldare il legame tra i nostri servizi digitali e quelli fisici.
Interfacce grafiche come Netflix e altri stanno attirando gruppi di nuovi utenti abituati ad esperienze di navigazione altamente visive, funzionali e coinvolgenti.

Le biblioteche devono offrire un’esperienza simile ma con contenuti affidabili e con accesso al personale e agli spazi fisici delle biblioteche: pertanto, non è il momento giusto per un servizio migliore e personalizzato incentrato sull’utente?
Secondo me e per il personale del settore delle biblioteche pubbliche oggi ci sono due aspetti chiave:

  1. A People’s Platform (Una Piattaforma Popolare): una piattaforma di scoperta delle biblioteche – uno strumento ibrido di ricchi contenuti di biblioteche pubbliche – un amalgama di vaste risorse della biblioteca. Sì, è una biblioteca digitale, ma collega tra loro le varie app e servizi digitali che attualmente vengono eseguiti indipendentemente l’uno dall’altro, e fornisce ai clienti un’interfaccia intuitiva ed emozionante in stile Netflix, con accesso ai servizi online.
  2. Lo spazio e il personale della Biblioteca: il valore deriva da una visione che nasce dalla combinazione dello spazio della biblioteca fisica e dallo spazio della biblioteca digitale. È The People’s Library, un ibrido fisico e digitale. Una piattaforma di discovery dal design accattivante che unisce la rete di biblioteche fisiche già esistenti con i loro spazi, il personale e le risorse delle biblioteche fisiche.

Questa piattaforma ibrida, appunto People’s Library, sarà un agente enormemente potente per il cambiamento: uno strumento responsabile e di cui le persone si fidano e che sia parte integrante dell’istruzione, dell’industria, del governo e della comunità. Un’interfaccia che dia l’accesso ad una piattaforma affidabile e sicura per le biblioteche e la comunità.

“Se le biblioteche pubbliche non faranno da ponte tra il nuovo mondo dell’informazione elettronica e la lingua e la storia della stampa, nessuno lo potrà fare e rischieremo di perdere il nostro patrimonio, la nostra cultura e la nostra istruzione”.

Sarebbe troppo scontato se riuscissimo ad ottenere, come ottimo punto di partenza, che il governo investisse nella nostra rete di informazioni attendibili e peraltro esistenti già nelle biblioteche pubbliche delle nostre città? L’investimento nella rete delle biblioteche pubbliche sarebbe un importante passo avanti nelle ambizioni di qualsiasi governo per una società dell’informazione migliore e più affidabile.
Dobbiamo possedere  programmi adeguati alla corretta informazione e sostenere le piattaforme popolari con progetti nazionali e locali sulla formazione gratuita e sull’alfabetizzazione mediatica. Dovremmo trovare una voce forte con informazioni e risorse nazionali e locali, ampiamente promosse come il fornitore di informazioni di fiducia e disponibili in TV?
Secondo me è un gioco da ragazzi! Dobbiamo ripensare alla nostra società futura, la società dell’informazione, dei nostri figli!

La tragica esperienza del COVID ci ha fatto riscoprire il significato del digitale e ci ha fatto conoscere strumenti, a volte già esistenti altre volte nuovi, per continuare a fare didattica e a fornire servizi di informazione. Credi che queste nuove competenze acquisite per “necessità” possano consolidarsi anche per il prossimo futuro?

Credo che non solo debbano essere consolidati, ma anche sviluppati e promossi per consolidare un legame tra i nostri servizi digitali e quelli fisici.
Chi avrebbe potuto prevedere la pandemia e il suo impatto su tutte le nostre vite? La situazione attuale richiede un pensiero coraggioso e positivo da parte di tutti noi riguardo il  nostro futuro. La pandemia ha accelerato l’opportunità e la necessità di ripensare completamente i nostri servizi e di trasferirli in una nuova realtà. Le biblioteche stanno cambiando per soddisfare le nuove aspettative del pubblico del ventunesimo secolo, per mostrare strumenti, risorse e contenuti e per garantire che rimangano rilevanti in un mondo sempre più  digitale.
Dobbiamo imparare dalle migliori interfacce utente come Netflix, Amazon Prime, ecc. poiché i nostri utenti sono ormai abituati a esperienze di navigazione altamente visive, funzionali e coinvolgenti. Non è ora che le biblioteche offrano un’esperienza simile ma con contenuti affidabili? Mentre lo facciamo, perché non ci allontaniamo dallo status quo di una raccolta di servizi non integrati, divisi spesso per tipologia (cerca eventi separatamente, cerca nel catalogo separatamente, cerca e-Content separatamente, ecc.)? Non sarà il momento giusto per un servizio migliore e personalizzato incentrato sull’utente?

È ora di farci fulcro di tutto ciò! Da anni, decenni ormai, le biblioteche hanno bilanciato i loro spazi fisici con i loro servizi digitali. L’attuale incertezza guidata da COVID-19 non sta scomparendo, ma stranamente ci ha fornito un’opportunità unica nella nostra vita per guidare una rapida trasformazione digitale e innovativa – per orientarci digitalmente!
Ma dobbiamo anche trasformare la percezione pubblica del nostro ruolo e della nostra rilevanza e diventare leader di un pensiero che supporti, protegga e responsabilizzi le persone nell’era digitale. Dobbiamo promuovere la nostra capacità di consentire l’apprendimento necessario per creare nuovi posti di lavoro e una nuova forza lavoro qualificata, imprenditoriale e adattabile. Le biblioteche di domani avranno bisogno di leader che comprendano le nuove tecnologie; il mercato del lavoro futuro è in evoluzione e le competenze future saranno quelle di cui i cittadini avranno bisogno. Questi nuovi leader devono anche essere grandi sostenitori e professionisti del marketing e devono sapere come sviluppare una voce forte e unita per promuovere questa nuova visione.
Per prosperare in questo nuovo mondo, dobbiamo svolgere un ruolo attivo nel plasmare il nostro futuro e ridisegnare la “biblioteca futura”’ – la biblioteca popolare del ventunesimo secolo – i luoghi dove vivono le persone, i centri di apprendimento e digitali, gli spazi esperienziali, imprenditoriali e sperimentali a cui accedere con la nuova tecnologia e solo così le persone aumenteranno le loro opportunità di apprendimento, lavoro e crescita.
Individuare una via da seguire richiede una forte leadership, visione e collaborazione tra molti settori. Molte biblioteche hanno rivisitato tutto ciò che fanno per la gioia dei loro utenti. In definitiva, non solo sopravvivere ma prosperare! L’attuale incertezza guidata da COVID-19 non sta scomparendo, ma il COVID-19 ha fornito a molti di noi un’opportunità unica nella vita per guidare una rapida trasformazione digitale e innovativa.

“Penso che la cosa principale che porterò via da tutto questo è quanto possono essere fantastici e creativi i bibliotecari quando crei uno spazio per sperimentare, un tempo per sviluppare nuovi progetti e le risorse per applicarli”.

La pandemia ha rafforzato l’importanza fondamentale di un accesso facile e gratuito a informazioni affidabili. Il modo in cui le persone accedono ai contenuti, in particolare quelli di età inferiore ai 35 anni, sta cambiando rapidamente e la pandemia del Covid-19 ha accelerato tale cambiamento. Ciò, giustamente, sta causando grandi preoccupazioni riguardo alla disinformazione, alle notizie false e alla fiducia dell’opinione pubblica e, non da ultimo, alla nostra futura società dell’informazione.
Il “marchio” della Biblioteca Pubblica è forte e dobbiamo rafforzare questo marchio di fiducia e diventare il luogo “go to” per il Wi-Fi e per un supporto affidabile con competenze all’accesso dei cataloghi. Dobbiamo fornire una piattaforma di scoperta di cui le persone si possano fidare, un luogo per un accesso facile e gratuito alle risorse che sono alla base della loro comunità, del loro benessere e del loro futuro nella società. Rinnovati e rinvigoriti dagli investimenti tecnologici e dall’aggiornamento del layout, diventeranno luoghi molto diversi.
Sempre più utenti desiderano informarsi autonomamente tramite i loro smartphone e la comunicazione moderna e i social media ci spiega come le persone si aspettano un ottimo accesso e un servizio clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Questo è un momento incredibilmente cruciale per le biblioteche e la tecnologia digitale ci ha aperto le porte per sfruttarne questo potere. Le organizzazioni che emergeranno più forti della pandemia saranno quelle che faranno leva sul pieno potenziale delle tecnologie attuali ed emergenti.

Stiamo iniziando a riaprire le nostre attività e dunque anche le nostre biblioteche: cosa possono fare i bibliotecari per poter rilanciare la funzione sociale ed educativa alla luce di quanto appreso in questo recente passato?

L’ Interazione sociale “People Stuff” diventerà sempre più importante poiché ci siamo persi tanto! È importante sottolineare che dobbiamo creare degli spazi fantastici in cui le persone sentono di poter semplicemente “essere”, di stare nei luoghi che possiedono, desiderano di cui hanno bisogno e che possono plasmare. Spazi per incontrarsi, parlare, rilassarsi, studiare, mangiare, bere e agire. Luoghi per fare persino affari!
La tecnologia, le piattaforme e le app per dispositivi mobili elimineranno dal carico di lavoro gli elementi faticosi e transazionali, liberando il personale per il “personale”. Molto di ciò che la biblioteca farà potrebbe non riguardare nemmeno i libri, ma semplicemente consentire alle persone di aggregarsi, riunendo nel mondo fisico persone focalizzate sul digitale ma socialmente isolate.
La consapevolezza della tecnologia non si attenuerà nel suo rapido sviluppo e il divario di inclusione digitale e tecnologica continuerà senza dubbio a diventare ancora più ampio. In futuro, leggeremo ancora un libro in biblioteca per ottenere informazioni utili a prendere una decisione? Perché dovremmo farlo quando una macchina ha già letto tutti i libri ed è più abile nell’analisi e nel processo decisionale? Passeremo ore sui computer delle biblioteche alla ricerca di una domanda quando l’intelligenza artificiale può farlo per noi in pochi secondi? Certamente non andremo da un bibliotecario umano con un bisogno di informazioni quando l’intelligenza artificiale è in grado di fornire una risposta migliore in una frazione del tempo molto più piccola.
Visione: ciò che pone i bibliotecari in una buona posizione per operare è appropriarsi dell’agenda, consentendo ai cittadini di diventare “più intelligenti”, comprendendo l’impatto delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e metabolizzando l’impatto sulla loro privacy e sulla proprietà dei dati. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo prenderci del tempo per pensare e sognare una nuova professione, per sviluppare una nuova ed entusiasmante visione della futura esperienza della biblioteca e fornire solamente l’eccellenza. Dobbiamo coinvolgere e affascinare il nostro pubblico in modi nuovi, in modi convincenti, per offrire l’esperienza che ora si aspettano, in un momento e in un formato adatto a loro.
Leadership: Le biblioteche di domani hanno bisogno di leader che capiscano le nuove tecnologie, il mercato del lavoro futuro e in evoluzione e le competenze future sono quelle di cui avranno bisogno i cittadini. Indubbiamente, questi nuovi leader devono trovare una voce unita, grande e forte per vendere questa nuova visione.

Purtroppo, almeno in Italia, ci sono ancora molti problemi legati al riconoscimento della professione del bibliotecario: oltre al dialogo con la politica e i suoi rappresentanti cosa credi siano necessario fare al fine di raggiungere questa convalida?

Dobbiamo trovare una voce forte!
La promozione, il marketing, la leadership, al primo posto nelle nostra concezione, è un fattore critico! La salute economica a lungo termine dei paesi, ora e in futuro, si basa sulla capacità di diventare un paese di professionisti dell’informazione altamente istruiti. Molti paesi stanno adesso riconoscendo e costruendo una rete nazionale di biblioteche pubbliche come uno dei motori più potenti dell’istruzione informale e della generazione di capitale sociale in grado di accrescere le capacità educative in tutti i settori della nostra popolazione.
A livello globale, molti paesi stanno investendo molto in politiche e piani ben finanziati per sviluppare le loro reti di biblioteche pubbliche. Reti riconosciute per avere un potenziale tale da sostenere città intelligenti e rigenerazione economica, fornendo informazioni, capacità di apprendimento e creatività e guidando l’accesso a informazioni, idee e conoscenze di qualità. Paesi come Danimarca, Singapore, Norvegia e Finlandia, ad esempio, hanno visto una crescente importanza e utilizzo delle loro biblioteche; la Norvegia, ad esempio, ha mirato alla lettura e all’alfabetizzazione digitale come aree di maggiore attenzione, mentre la Finlandia sta enfatizzando il ruolo della biblioteca come spazio comunitario. Ci sono molti altri ottimi esempi.
Le biblioteche pubbliche contribuiscono ad almeno 10 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite https://sustainabledevelopment.un.org/?menu=1300.

I risultati delle biblioteche pubbliche sono associati alla salute e al benessere, ad una istruzione di qualità, all’uguaglianza, alla crescita economica, alla sostenibilità, alla giustizia e alla riduzione della povertà; tra le altre cose molti dei servizi di biblioteche pubbliche che sono fiorenti e ben supportati in tutto il mondo si trovano in paesi che riconoscono questi obiettivi e valori e associano le loro politiche e strategie a questi obiettivi accettati a livello internazionale.

Le piattaforme di biblioteche digitali hanno avuto un incremento davvero considerevole nell’ultimo anno sopperendo alla chiusura delle biblioteche tradizionali. Finita l’emergenza quale sarà il loro ruolo? Che prospettive prevedi per l’editoria digitale?

La fiducia dei consumatori tra le istituzioni sta diminuendo e la popolazione è sempre più preoccupata per la disinformazione diffusa dalle pubblicazioni di notizie ed infatti, secondo una ricerca, “durante il corso della pandemia, i consumatori sono diventati meno fiduciosi”.
I consumatori non solo sono consapevoli di come i loro dati vengono utilizzati online, causando questo calo di fiducia, ma iniziano anche ad agire contro le organizzazioni che usano impropriamente i loro dati. Inoltre, la ricerca di Forrester mostra che oltre il 40% dei consumatori in Nord America e Regno Unito ha affermato che probabilmente annullerebbe una transazione se leggesse qualcosa che non gli possa piacere nelle normative sulla privacy. Quindi ora è un momento in cui i bibliotecari si affermano come l’epitome fisico e digitale della fiducia e dell’informazione di qualità!
Dobbiamo promuovere e abbracciare il nostro ruolo riconosciuto a livello globale tramite meccanismi alla base della fiducia e integrità, competenza e trasparenza. Anche se la società subisce continui cambiamenti, la biblioteca pubblica continua ad essere considerata da molti un’istituzione molto amata e rispettata anche da coloro che non l’hanno mai usata ma che possono ancora vedere il suo più ampio valore democratico e civico. La biblioteca pubblica è ancora ampiamente e globalmente riconosciuta come un’istituzione pubblica, un catalizzatore per il cambiamento, che facilita lo sviluppo sociale, economico e culturale e sostiene le comunità per trarre vantaggio dalle opportunità offerte loro da una società moderna.

La biblioteca pubblica: lo spazio e il personale sono catalizzatori per affrontare così tanti problemi sociali, luoghi in cui non solo le persone possono iniziare a conoscere le nuove tecnologie, ma spazi in cui la creatività, la collaborazione e il gioco possono prosperare. Questo mette le biblioteche e i bibliotecari nella posizione migliore per collaborare con i governi e gli enti locali per soddisfare le esigenze delle comunità.
Il digitale non può sostituire lo spazio fisico della biblioteca ma lo può migliorare. I servizi bibliotecari di tutto il mondo devono fare i conti con le nuove tecnologie. Il grande facilitatore in tutto questo sarà “la piattaforma di scoperta delle biblioteche” e una piattaforma digitale è solo uno strumento di collaborazione nazionale per utilizzare le abilità curatoriali, sociali e di cooperazione dei bibliotecari e del pubblico e consentire l’ulteriore sviluppo del sociale e fisico lavoro della biblioteca. È un must per gli utenti che desiderano una biblioteca e servizi di informazione affidabili e sicuri per sé e per le loro famiglie a casa, in ufficio o nella biblioteca stessa. Un must per coloro che vogliono leggere, partecipare a eventi, iscriversi a un club, acquistare, prendere in prestito o pubblicare.

Abbiamo appurato la necessità negli ultimi anni di fare rete all’interno delle nostre comunità: a fianco alla rete tra biblioteche ed enti pubblici come possiamo favorire la promozione del libro e delle biblioteche?

In questo momento critico in cui la società ha bisogno di adattarsi alle nuove tecnologie e ai nuovi modi di lavorare più che mai, le politiche di austerità hanno provocato l’erosione dei fondi per il funzionamento delle biblioteche pubbliche in molti paesi. Questi problemi di risorse hanno ostacolato la capacità delle biblioteche pubbliche di stare al passo con le esigenze degli utenti e hanno limitato la loro capacità di adottare nuove tecnologie per gli utenti stessi, con conseguenti enormi differenze nella visione, nella fornitura di servizi, nel personale, nella formazione, nelle infrastrutture e nella tecnologia delle comunicazioni e dell’informazione tra i servizi delle biblioteche pubbliche a livello globale. Dobbiamo chiaramente affrontare una sfida per colmare il divario tra la percezione del pubblico circa la continua importanza e rilevanza della biblioteca e il loro uso effettivo delle biblioteche.

Le persone continueranno a desiderare esperienze personalizzate come gruppi di libri, elenchi di letture e consigli. Le opportunità e gli eventi per parlare nell’edificio della biblioteca e online saranno più graditi che mai. Tuttavia sarà sempre più dominante anche una grande presenza digitale, social media, dati, intelligence, analisi e strumenti di marketing per le biblioteche pubbliche, per rafforzare le connessioni delle biblioteche con le comunità che  saranno essenziali per stimolare le connessioni con la tua comunità.

È un momento incredibilmente cruciale per le biblioteche e la tecnologia digitale ci ha aperto le porte per sfruttarne il potere. Le biblioteche devono avere una chiara strategia digitale e devono essere inserite in una cultura imprenditoriale che valorizzi la sperimentazione e la creatività. Possiamo ispirare e creare un’economia vibrante, aperta e inclusiva che funzioni per tutti, ma per realizzare questa visione, la leadership, l’innovazione e la rivoluzione devono diventare parte del nostro DNA.

 

 

 

L'autore

Mario Coffa
Mario Coffa
Mario Coffa archivista e bibliotecario, laureato in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Perugia (2005) e diplomato in Archivistica e Paleografia presso la Scuola di Archivistica dell’Archivio Segreto Vaticano (2010). Dal 2010 Lavora per CAeB (Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria) presso le biblioteche dell’Università di Perugia come bibliotecario e come archivista presso l'Archivio Storico del Comune di Gubbio. Si occupa di Biblioteche Digitali e formazione in ambito di biblioteconomia digitale. Nel 2014 membro del Comitato Esecutivo Regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) sezione Umbria, membro del gruppo AIB sul portfolio professionale e nel triennio 2017-2020 Presidente eletto di AIB Umbria. Dal 2020 membro dell'Osservatorio Formazione dell'Associazione Italiana Biblioteche. Autore di diversi articoli e interviste per Insula Europea sul tema degli archivi, delle biblioteche e del digital lending.

Link:

https://mariocoffa.wixsite.com/e-portfolio

http://vegajournal.academia.edu/MarioCoffa

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