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Essere bibliotecario in Asia e in Africa. Mario Coffa intervista Ibrahim Ramjaun

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 Ibrahim Ramjaun è bibliotecario senior presso la Sorbonne University di Abu Dhabi. Ha conseguito un Master in Information & Library Management (presso Birmingham) e un dottorato in Library & Information Science. Vanta trentanove anni di esperienza lavorativa in biblioteche accademiche, pubbliche e nazionali. Ha partecipato al World Library Congress dell’IFLA a Berlino nel 2003 e alla Jay Jordan Early Career Development Fellowship a Dublino Ohio nel 2004. Ha al suo attivo la pubblicazione di numerosi articoli su temi quali l‘audit informativo, il controllo bibliografico nazionale, customer satisfaction, l’Islam e la Spagna medievale. È stato anche presidente dell’Associazione dei bibliotecari professionisti (Mauritius) nel triennio 2011-2013.

Ibrahim, hai avuto modo nella tua lunghissima esperienza lavorativa di lavorare in due paesi diversi, non solo a livello geografico ma anche dal punto di vista culturale e sociale: Mauritius e Abu Dhabi. Brevemente, ci puoi raccontare dei tuoi esordi come bibliotecario nelle Mauritius?

Ho iniziato la mia professione di bibliotecario nei primi anni ’80 sulla scia di una grave recessione economica e con l’aumento della disoccupazione giovanile nella piccola isola di Mauritius nell’Oceano Indiano. In realtà, non ho scelto arbitrariamente questa professione. Ci sono capitato per caso, se così si può dire. Avevo visto un annuncio pubblicitario per il corso di assistente di biblioteca. So che l’ozio è la madre di tutti i vizi. Quindi, ho colto questa opportunità mentre ero senza lavoro a casa dopo la mia laurea. Ho avuto l’opportunità di avere una bravissima signora straniera come mio primo istruttore. Successivamente, mi sono iscritto a un altro corso di certificazione in studi bibliografici presso l’Università di Mauritius. A questo punto ho fatto pressioni a favore dell’introduzione di un corso di laurea in biblioteconomia che sino ad allora non esisteva nel mio paese. Ho dovuto aspettare 12 anni affinché questo accadesse. In attesa di ciò nei 3 anni successivi ho conseguito dei crediti formativi con un’università australiana alla quale ho proposto di mettersi in contatto con l’Università di Mauritius, al fine di sollecitare il nuovo corso di laurea, con il risultato che, nel gennaio 1999, il primo gruppo di studenti è stato iscritto a questo nuovo corso di laurea. Quindi, come puoi vedere, sin dall’inizio ho avuto l’ambizione di diventare un bibliotecario e un professionista dell’informazione, cominciando come assistente di biblioteca nel 1982. Purtroppo, nel mio paese, anche dopo la laurea, non si viene automaticamente promossi come bibliotecario. Ho dovuto aspettare fino al 2002 per essere nominato Bibliotecario presso la Biblioteca Nazionale di Mauritius. Inoltre, sino a quella data, ho lavorato in biblioteche accademiche, speciali e pubbliche per fare esperienza.

L’Africa è un continente grandissimo e pertanto con realtà molte diverse tra i vari paesi e le varie nazioni. Ma in generale, cosa vuol dire essere bibliotecario in questo meraviglioso continente?

Hai assolutamente ragione. L’Africa è un continente enorme che comprende non meno di 54 paesi. Ogni paese in Africa ha le sue specificità in termini di risorse economiche, cultura linguistica, istruzione e tenore di vita. Inevitabilmente, questo si traduce in standard disuguali non solo nell’educazione biblioteconomia e scienze dell’informazione, ma anche nelle pratiche bibliotecarie. In precedenza, c’erano interazioni limitate tra i professionisti bibliotecari e la Sezione Africa dell’IFLA (che ha sede in Sud Africa). Di recente, nel 2013, è stata fondata AfLIA (Federazione Africana delle Associazioni di Biblioteche e Informazione); questa nuova federazione sta dando un maggiore impulso alla biblioteconomia in Africa ma, in generale, le biblioteche non sono completamente attrezzate come quelle in Nord America o in Europa. Siamo ancora in ritardo, ma speriamo di recuperare questo gap attraverso un maggiore accesso ai servizi e alla diffusione di risorse di informazioni elettroniche ai nostri utenti.

Successivamente sei arrivato a Abu Dhabi. Cos’è cambiato? La nuova realtà come ha influito sulla tua professione di bibliotecario, oltre che di uomo?

Da tempo desideravo una soddisfazione lavorativa che purtroppo non avevo la possibilità di raggiungere nemmeno dopo aver lavorato per più di tre decenni nel mio paese d’origine. Ciò era dovuto principalmente a fattori quali favoritismi, iniquità, mancanza di meritocrazia e un livello abnorme di cattive politiche organizzative e pregiudizi. Ho corso il rischio di lasciare una posizione a tempo indeterminato e pensionabile per ottenere il lavoro di bibliotecario a contratto in un paese totalmente sconosciuto. Questa era davvero un’impresa rischiosa. Ma, grazie a Dio, è andato tutto bene. Ho avuto il privilegio di avere un direttore molto simpatico a capo della Biblioteca alla Sorbonne University di Abu Dhabi. Il mio adattamento è andato bene e il mio lavoro è stato apprezzato nonostante un clima estremo in estate che dura ben sette mesi. Ho imparato cose nuove in una biblioteca molto moderna e avanzata. Anche se lavoro quasi il doppio rispetto a prima, non mi sento stanco perché qui posso godere di soddisfazioni lavorative che non hanno prezzo. Insomma, il mio contributo è stato apprezzato e i miei superiori non hanno esitato a mostrarmi apertamente il loro apprezzamento.

Presso la Library at Sorbonne Abu Dhabi dove attualmente lavori ho notato che avete una sezione dedicata all’Open Access e agli e-book (circa 150.000) e postazioni informatiche con computer Apple. Mi sembra che dal punto di vista digitale e informatico sia una biblioteca molto attrezzata, non è vero?

Hai assolutamente ragione! La Biblioteca della Sorbonne University di Abu Dhabi è ben attrezzata non solo in termini di libri stampati e periodici, ma soprattutto dal punto di vista tecnologico con postazioni di lavoro, computer per il self-check out, sale studio silenziose e abbonamenti a più di 23 banche dati autorevoli, oltre a quelle in Open Access. In termini pratici, significa che quando la biblioteca è fisicamente chiusa dopo le 22:00, l’accesso alle risorse elettroniche è comunque disponibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7; questo rende la biblioteca sempre attiva. Una biblioteca “senza pareti”, che è la tendenza di molte altre biblioteche innovative negli ultimi anni. In breve, portare le informazioni a portata di mano con un semplice clic sempre e ovunque. Siamo stati elogiati più di una volta dai nostri docenti  dell’Università della Sorbona di Parigi che soggiornavano per brevi incarichi ad Abu Dhabi e che hanno apprezzato l’eccellente qualità delle nostre collezioni, i nostri spazi e i nostri servizi.

Hai pubblicato molti articoli ma uno in particolare ha attirato la mia attenzione: “Libro dei quiz del Corano: 300 domande 900 risposte a scelta multipla”. Di che si tratta?

Come bibliotecario e professionista dell’informazione, sono piuttosto meticoloso e appassionato di informazioni ovviamente. Alla fine del 2014 ho partecipato a una grande fiera del libro a Sharjah, uno dei sette emirati degli Emirati Arabi Uniti. Mentre selezionavo i libri per la biblioteca universitaria, ero anche curioso di cercare un libro-quiz sul Corano. Con mia grande delusione, non c’erano libri del genere. Allora è stato in quel momento che è nata l’idea. Così, ho deciso di iniziare questo lavoro nel mio tempo libero a casa. L’idea alla base che mi ha ispirato è stata quella di creare un libro dove si potesse imparare il Corano divertendosi e con il minimo sforzo intellettuale. Il Corano, come libro sacro, comprende diverse profezie, verità scientifiche e spirituali che meritano di essere divulgate. Questo è ciò che mi ha motivato a realizzare quest’opera. È stata un’impresa senza scopo di lucro, nel senso che tutti i proventi derivanti dalla sua vendita sono andati e continueranno ad andare in beneficenza.

Dopo 31 anni di esperienza nel mondo delle biblioteche, cosa suggeriresti ad un giovane studente che un giorno vorrebbe fare questo lavoro?

I miei modesti suggerimenti sarebbero questi, rivolgendomi allo studente: sappi che la professione del bibliotecario non è una professione con la quale guadegnerai una fortuna come altri lavori come il contabile, l’informatico, l’avvocato, l’architetto, l’ingegnere e così via. Innanzitutto devi essere appassionato di ricerca e avere il desiderio di aiutare i tuoi utenti sempre, fosse anche dopo l’orario di ufficio. Il compito di fornire le giuste informazioni all’utente è un servizio nobilissimo e privilegiato. Proverai un’immensa gioia quando i tuoi utenti esprimeranno la loro soddisfazione per le informazioni pertinenti a loro fornite. Non c’è prezzo a questa soddisfazione. Sii coraggioso, sempre innovativo, intraprendente, e disposto ad adattarti ai cambiamenti costanti, sempre disposto a rimanere al passo con gli ultimi aggiornamenti e disposto ad imparare nuove pratiche e nuove modalità di lavoro. In breve, il semplice possesso di una qualifica di biblioteca non farà di te un bibliotecario!La formazione migliore è quella che fari sul campo, in trincea! La biblioteca deve diventare un luogo felice da ricercare e dove poter trovare sollecitazioni emotive ed intellettuali. Impegnarsi al massimo è l’obiettivo al quale devi sempre puntare!

 

 

 

 

L'autore

Mario Coffa
Mario Coffa
Mario Coffa archivista e bibliotecario, laureato in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Perugia (2005) e diplomato in Archivistica e Paleografia presso la Scuola di Archivistica dell’Archivio Segreto Vaticano (2010). Dal 2010 Lavora per CAeB (Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria) presso le biblioteche dell’Università di Perugia come bibliotecario e come archivista presso l'Archivio Storico del Comune di Gubbio. Si occupa di Biblioteche Digitali e formazione in ambito di biblioteconomia digitale. Nel 2014 membro del Comitato Esecutivo Regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) sezione Umbria, membro del gruppo AIB sul portfolio professionale e nel triennio 2017-2020 Presidente eletto di AIB Umbria. Dal 2020 membro dell'Osservatorio Formazione dell'Associazione Italiana Biblioteche. Autore di diversi articoli e interviste per Insula Europea sul tema degli archivi, delle biblioteche e del digital lending.

Link:

https://mariocoffa.wixsite.com/e-portfolio

http://vegajournal.academia.edu/MarioCoffa

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