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Gonzalo Hermo, Celebración [Celebrazione], A Coruña, Apiario, 2014

Sono molte le ragioni per giustificare la concessione del Premio della Critica Spagnola 2014, assegnato alla poesia in lingua galega, alla raccolta Celebración. Tra queste spicca la coerenza dei testi che si sviluppano nel loro insieme come una unità mentre il nucleo semantico degli stessi si avvolge come in una sorta di spirale. Il lettore si trova così immerso in un’atmosfera associata a una scenografia molto meditata e suggestiva. La raccolta è una costruzione che si erge sul bordo della tensione. Il freddo nasconde il desiderio di calore, la scritta cerca di domare il corpo, il cervello tenta di imporsi sul cuore. Ma la scommessa vincente sarà sempre quella dei nervi. Una della parole più ripetute è “frío” (freddo). Già dalla prima poesia si avverte che i testi cuociono a 4,5 gradi. Il paesaggio di fondo è un deserto di ghiaccio dove vagano i licheni, i muschi, i cigni. Il candore della staticità nasconde l’istinto della vita, che si rivela letargo forzato allo stesso modo del mondo ritratto nel film “Fargo” dei fratelli Coen. La calma paralizzante e glaciale non può impedire il movimento, dal momento che questo è un libro di passaggio, dell’animale che cambia il pelo. Solo così si può interpretare il titolo senza ironie. La violenza del presagio di un finale che appare contro la prima metà del libro, si va convertendo in uno scoppio gioioso di libertà nella seconda parte. L’amputazione necessaria che si sovrappone al bianco asettico della sala operatoria o del laboratorio. La natura, dopo tutto, si ritorce contro la logica del biologo, quindi, la presenza di inondazioni, incendi, insetti. La ricerca di riscatto si accompagna nella predilezione dei margini, i rumori della sintassi, anche la putrefazione annuncia una nuova vita, perché come indica uno dei versi “respira qualcosa di libero nei limiti ancora”. Il dialogo con il “tu” che diventa “noi” a volte consente più letture del viaggio proposto. Dalla fine di una situazione amorosa fino all’agonia di una situazione sociale, si potrebbe addirittura interpretare come il percorso dell’”io” verso una riunificazione identitaria. Ma qualunque sia la lettura scelta, è impossibile resistere alla forza evocativa di un lavoro che rapisce nella plasticità delle sue forme.

Lingua originale: Galego
Sito casa editrice: http://www.apiario.eu//
Mariagiulia Garufi: oterovarela@gmail.com

 

L'autore

Inma Otero Varela
Inma Otero Varela
Inma Otero Varela (Carral, 1976) è attualmente professoressa di Lingua e letteratura galega nelle scuole superiori. È stata lettrice di galego nell’Università “La Sapienza” di Roma dal 2003 al 2008. Collabora come critico letterario in “Grial” e “Novas do Eixo Atlántico*. Ha pubblicato studi sulla narrativa galega in svariati volumi e riviste scientifiche (“Critica del Testo”, “Anuario de Estudos Literarios Galegos”, “Boletín Galego de Literatura).