Non credo molto a un giornalismo “imparziale”: della realtà, vediamo soltanto quello che siamo preparati a vedere, e ogni sguardo è diverso, condizionato dalle nostre esperienze. Penso, quello sì, che il giornalismo debba essere “onesto”, raccontando ciò che si vede, anche se non ci piace. Non credo nemmeno che il romanzo sia una costruzione narrativa dell’io.