Interventi

Italian Heritage Award: un primo bilancio e prospettive future

A due settimane dalla cerimonia di premiazione dell’Italian Heritage Award©, Gianluigi Linchi, cofondatore della manifestazione e Presidente dell’Associazione Nazionale Fidei Signa Onlus, traccia un bilancio di questa prima edizione e parla delle prospettive future.

A distanza di tre mesi dall’intervista rilasciata a questo sito, e soprattutto a ridosso della premiazione che avrà luogo il 4 ottobre, può ripeterci come nasce e cosa rappresenta a livello internazionale Italian Heritage Award, Premio Internazionale per la Valorizzazione dei Beni Culturali e perché organizzarlo con l’associazione nazionale Fidei Signa onlus?

Com’è noto l’Italia, sia in termini di beni che d’istituzioni che a questi si dedicano, possiede numeri straordinari ponendosi, da sempre, quale unico tra i patrimoni del mondo; uno straordinario scrigno la cui peculiare ricchezza di opere d’arte per quantità ed estensione sul territorio non ha paragoni, come anche Unesco ci testimonia e conferma da sempre annoverando, di anno in anno, il nostro Paese ai vertici delle classifiche stilate in base alle loro analisi, monitoraggi e studi internazionali.
Italian Heritage Award©, dal 2013 e per il futuro, vuole promuovere non solo il valore testimoniale intrinseco al bene culturale stesso ma quello di tutti coloro che, a vario titolo, operano affinché quanto è noto perduri e quanto ancora non lo è emerga.
Italian Heritage Award© si rivolge a singoli professionisti italiani e stranieri ed a istituzioni nazionali ed estere quali Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca pubblici e privati, Fondazioni, Associazioni, Società, soggetti che promuovono la salvaguardia, tutela e documentazione dei beni culturali patrimonio dell’umanità.
La manifestazione nasce da un’idea, mia e di Stefano Filocamo (ndr: tesoriere dell’associazione nazionale Fidei Signa Onlus), che abbiamo ritenuto naturale far concretamente organizzare dall’associazione che presiedo.
L’associazione Nazionale Fidei Signa Onlus, senza scopo di lucro, è autonoma, apolitica, apartitica e si ispira ai principi contenuti nella legge italiana 383 del 2000 sulla promozione sociale. Realizza un progetto culturale, educativo e di formazione integrale della persona, agendo nei settori della tutela del patrimonio artistico, dello studio correlato, del turismo culturale, del tempo libero consapevole, dell’ambiente e del volontariato culturale e del volontariato giovanile e sociale. Occupandosi, specificatamente, di restauro di opere d’arte di ogni tipo fra cui monumenti, chiese, palazzi, castelli e anche singole opere d’arte quali opere architettonico monumentali, pittoriche e scultoree, conservazione e tutela di tutto ciò che è bene storico, artistico, religioso ivi inclusi gli archivi, le biblioteche e svolgimento di tutte le possibili azione di tutela, valorizzazione e promozione delle cose di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, paesaggistico e geo ambientale. Censimento e documentazione del patrimonio storico, artistico, religioso, ambientale e naturalistico su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione ai singoli beni da tutelare o restaurare sino ad, autonomamente, reperire i fondi necessari per le attività di conservazione, salvaguardia e restauro, sia attraverso la partecipazione di sponsor privati, sia con il contributo delle istituzioni nazionali ed estere mediante l’utilizzo dei fondi stanziati per tali finalità. Abbiamo ritenuto ovvio che lo strumento maggiormente adeguato per organizzare questa iniziativa non potesse che corrispondere a Fidei Signa Onlus.

Come è stata accolta questa iniziativa in settori tanto simili ma spesso poco comunicanti tra loro?
L’accoglienza di questa prima edizione ha sorpreso tutti noi che ritenevamo di dover molto lavorare per ottenere un minimo, seppur significativo, risultato. Propedeutico per lanciare al meglio, dalla seconda edizione, la manifestazione internazionale.
Ma, sin dall’invito rivolto alle personalità che avevamo l’ambizione di poter annoverare quali membri delle giurie scientifica e tecnica, abbiamo avuto sentore che il settore aspettasse questo segnale. Le presidenze delle giurie ed i 18 membri, che stanno lavorando anche ora nell’interesse dalla miglior riuscita della manifestazione, annoverano eccellenze di altissimo profilo professionale e, questa accettazione entusiastica seguita da una forte e convinta partecipazione attiva, da subito ci ha confermato che Italian Heritage Award© stava già nascendo quale grande impegno ma iniziativa di notevolissimo spessore.
E’ del tutto vero che è stato complesso ed articolato raggiungere, con una esauriente informazione, tutti i settori professionali che valorizzano i beni artistico culturali a carattere internazionale ma a questo ha provveduto la Segreteria Generale di Italian Heritage Award© formata da un nutrito e preparato staff, coordinato da Francesca Carminati e diretto dall’Architetto Williams Troiano: oltre 35.000 inviti spediti a Università, Istituti d’Arte e per il Restauro, Laboratori e singoli professionisti in tutto il mondo. Il risultato possiamo dire che è stato travolgente.
Quest’anno, per la prima edizione, ovviamente tutto era da fare. Italian Heritage Award© era solo un’idea. Tra meno di due settimane l’edizione 2013 si sarà conclusa e abbiamo di fronte a noi 12 mesi per lavorare meglio potendo contare su molto che è stato già fatto e sull’esperienza acquisita. Prevediamo un’edizione 2014 dalle rinnovate e grandi soddisfazioni.

Quale è stata la risposta in termine di numeri di candidature per la partecipazione all’assegnazione dei premi e della borsa di studio e quale la risposta all’invito di pubblicare nel volume “Strategie e Programmazione della Conservazione e Trasmissibilità del Patrimonio Culturale” che sarà edito da Edizioni Scientifiche Fidei Signa?
Come confermavo precedentemente la risposta è del tutto soddisfacente sino a risultare, ancora pochi mesi fa, del tutto imprevedibile. Le candidature, tutte di ottimo livello, sono state numerosissime sino a farci temere che il tempo offerto alle giurie scientifica e tecnica potesse risultare insufficiente per valutarle tutte. Ma anche in questo caso, la Segreteria Generale e il Direttore di Italian Heritage Award© hanno assunto la responsabilità di effettuare, come da regolamento ed in accordo con le giurie, una prima selezione quantomeno in merito alla congruità dell’articolata ed esaustiva documentazione richiesta.
Le candidature che sono state sottoposte all’attenzione, analisi e vaglio delle commissioni giudicanti sono circa 500. Un numero davvero impressionante che ci obbliga a riflettere su come ri organizzare questo delicato aspetto per le prossime edizioni che non potranno che amplificare questa entusiastica partecipazione. E tutti noi dovremo essere in grado, con efficacia, di poter gestire questa ingente mole di materiali dalla fortissima valenza scientifica e didattica.
Infine, anche il volume che ha citato e che riassume una selezione di contributi scientifici, ha ottenuto grandissimo successo e di fatto è attualmente allo studio grafico un’opera che, prevedibilmente, supererà le 250 pagine illustrate. Per essere il primo di una lunga serie non potevamo, anche in questo caso, prevedere tanta partecipazione.

I Paesi esteri come hanno reagito alla promozione di questa prima edizione e quale è stato il ruolo del Ministero degli Affari Esteri italiano che figura tra i patrocini rilasciati alla manifestazione?
In maniera entusiastica, innanzitutto sostenendo la manifestazione promuovendola a loro volta con molti mezzi di supporto promo pubblicitario ma anche partecipando concretamente candidando i propri progetti. Non li ricordo tutti ma, a memoria, posso confermare che tra altri hanno partecipato Germania, Inghilterra, Serbia, Austria, Croazia. Il sapiente lavoro svolto, anche in questo caso dal connubio professionale nato tra il responsabile comunicazione Alberto Perini e Priscilla Rucco, responsabile delle relazioni istituzionali della manifestazione, hanno portato l’informazione capillarmente in Italia ed all’estero. Il risultato è evincibile anche solo effettuando una banale ricerca internet.
Il Ministero degli Affari Esteri, devo sottolineare, è risultato il primo patrocinio ottenuto. La grande disponibilità ad offrire, oltre che al supporto ideale una vera e propria collaborazione, troverà massima espressione proprio dalla prossima edizione, dove le nostre sedi diplomatiche, in collaborazione con gli istituti di cultura italiana all’estero, potranno risultare di massima importanza per illustrare, in tutto il mondo, finalità e principi di Italian Heritage Award© implementando partecipazione anche dai quei Paesi che abbiamo avuto maggiore difficoltà a contattate questo primo anno.

Il 13 settembre c’è stato un nuovo incontro tra le due giurie: quella scientifica e quella tecnica. Quale era lo scopo?
In realtà, quello del 13 settembre è stato il secondo incontro fisico dei giurati poiché, per tutta l’estate hanno lavorato in maniera “telematica e virtuale”, valutando, con esito positivo o negativo, le centinaia di candidature giunte alla segreteria generale dell’Italian Heritage Award. L’incontro reale si è svolto determinare la rosa dei tre finalisti per ciascun premio e onorificenza da assegnarsi. Tutto è accaduto come previsto e a giorni i finalisti saranno pubblicati sul sito ufficiale.

La Giornata Di Studio “Conservazione e Trasmissibilità del Patrimonio Culturale”, che si terrà il 4 ottobre, stesso giorno in cui avrà luogo la cerimonia di premiazione a Roma, è oramai alle porte. Dove si svolgerà e cosa possiamo attenderci per questa e per la prossima edizione?
Italian Heritage Award©, Premio Internazionale per la Valorizzazione dei Beni Culturali 2013, si terrà presso la Pontificia Università Lateranense (l’intero programma della giornata e le modalità per accreditarsi le potrete trovare presso il sito www.italianheritageaward.it). La manifestazione ha avuto un riscontro così imponente che già in questa scadenza davvero prossima ne daremo riscontro. Questo successo conseguito ci stimolerà ancor più per il 2014 a migliorarci ancora e a superarci. Anche se non riteniamo che la manifestazione, nel proprio complesso, debba subire particolari mutamenti. L’ideazione generale ha già confermato che questo modello, da noi ideato e adottato, ha funzionato e funzionerà anche per le prossime edizioni. Il nostro auspicio, per un futuro che prevediamo possa iniziare già dal prossimo anno, non può che essere quello ottenere ulteriore gratificazione per aver contribuito alla valorizzazione dei beni artistico culturali che è lo spirito dell’iniziativa. Il patrimonio culturale è dell’intera umanità e non riconducibile, per proprietà culturale o politica, a nessun Paese ma al mondo, che attraverso le proprie civiltà conserva una traccia che deve restare in eredità a tutte le future generazioni.

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