Interventi

Un borgo autosufficiente: Colle Ameno, l’avvenire del passato

Nel territorio di Sasso Marconi sorge ancora oggi un borgo settecentesco dalla peculiare fisionomia urbanistica: si tratta del complesso monumentale di Colle Ameno, che ebbe origine intorno alla metà del XVIII secolo. Legato alla figura del marchese e senatore bolognese Filippo Carlo Ghisilieri, artefice dello sviluppo del sito, il complesso era costituito dalla villa padronale, dalla chiesa e dal borgo annesso, animati da una serie di attività commerciali e culturali promosse dal Ghisilieri stesso in una pioneristica prospettiva imprenditoriale coniugata ad aspetti filantropici. L’ideazione di Colle Ameno si deve interamente alla figura del senatore, importante esponente dell’Illuminismo in Bologna, il quale con l’ampliamento di una palazzina di campagna preesistente, presumibilmente risalente alla metà del XVII secolo, appartenente alla famiglia Davia, avviò la costruzione della villa con l’intento di rendere concreta in quel luogo la sua peculiare visione dell’uomo e del mondo.

Il marchese apparteneva alla illustre famiglia dei Ghisilieri, i quali si erano segnalati per la parte avuta nelle vicende politiche bolognesi del secolo XV. Nato nel 1706, Filippo Carlo, dopo essersi dedicato al ripristino del palazzo di famiglia in via Pietrafitta (oggi Monte Grappa), intraprese l’edificazione della villa Ghisilieri di Colle Ameno. Presto attorno alla residenza sorse un piccolo borgo dotato di chiesa, ospedale, spezieria, forno da maioliche, tipografia, botteghe e maestranze artigianali di vario genere; mentre all’interno della villa si trovavano un teatro e una serie di stanze che ospitavano raccolte antiquarie, artistiche e scientifiche. Attorno ad essa il vero e proprio borgo conteneva unità abitative destinate alla servitù di palazzo e alla manodopera contadina e artigiana. La dimora in Colle Ameno rappresentò dunque per il Ghisilieri non tanto un luogo di villeggiatura, ma soprattutto un complesso all’interno del quale coltivare le scienze e le arti, nonché compiere la realizzazione del proprio ideale utopico di palazzo in forma di città.
Accanto al museo di storia naturale e alla collezione di arte antica e moderna, retaggio di una cultura collezionistica assai in voga tra la nobiltà e i ceti agiati che dal Seicento attraversa l’intero XVIII secolo, non può non colpire la modernità, di chiara matrice illuminista, della presenza del medico chirurgo e di altre comodità ad uso soprattutto della popolazione lavoratrice. Ghisilieri aveva concepito Colle Ameno come un complesso urbano autosufficiente che includesse tutte le strutture necessarie per la quotidianità, compresi fabbricati di servizio come stalle, fienili, scuderie e magazzini. In particolare, oltre alle botteghe e alla fabbrica di maioliche, dalla quale uscirono pregiati manufatti (attualmente molto rari, anche a causa del breve periodo di produzione, poco più di un decennio) Colle Ameno ospitò anche una stamperia: la tipografia ebbe un ruolo di assoluto rilievo nelle attività artigianali del Borgo storico, che si animò anche grazie alla produzione lungimirante che usciva dai suoi torchi, i cui volumi erano contraddistinti dalla celebre marca editoriale All’insegna dell’Iride. Dal 1752 al 1765 il borgo di Colle Ameno fu inoltre sede dell’Accademia dei Vari, sodalizio che riuniva «in eruditi conversari» illustri letterati, teologi, matematici, giuristi.
Dopo la morte di Filippo Carlo, avvenuta il 12 novembre 1765, gli eredi abbandonarono e cedettero progressivamente sia le attività sia i terreni, che dall’inizio del ‘800 furono di proprietà della famiglia Rizzi. Nel gennaio del 1944, durante la Seconda guerra mondiale, dopo essere stato requisito dall’esercito tedesco, Colle Ameno fu occupato da reparti dalla Flak per il controllo del settore contraereo; successivamente nell’ala sud di villa Ghisilieri e villa Davia fu stanziata una guarnigione della Feldgendarmerie, polizia militare delle SS, che trasformò il borgo in campo di raccolta e smistamento di detenuti civili.
Nel 1974 l’ingegnere Giovanni Rizzi e sua sorella Eva donarono il borgo alla Fondazione Guglielmo Marconi, in seguito la maggior parte degli edifici è stata acquistata dal Comune di Sasso Marconi. Nel decennio successivo ha avuto inizio, dopo accurate indagini e ricerche, l’opera di recupero del complesso con la destinazione ad alloggi popolari, botteghe artigiane e sale pubbliche del borgo e delle cosiddette ex scuderie.

Il Borgo di Colle Ameno è dunque tuttora abitato e gli spazi delle originarie botteghe artigiane sono stati recuperati. Si è infatti conclusa l’implementazione del progetto esecutivo di tutela, restauro e valorizzazione di tale complesso monumentale con l’esecuzione dei lavori inerenti il secondo stralcio funzionale (il primo era stato realizzato con il cantiere del biennio 2005-2007). Esso ha previsto interventi di restauro conservativo dell’ala sud nella porzione che contiene la seicentesca Villa Davia e la ricostruzione di una parte dell’ala sud. I lavori hanno compreso interventi dal punto di vista architettonico, strutturale, impiantistico (sia per la parte meccanica che elettrica), dell’antincendio nel rispetto di tutte le normative vigenti con particolare riferimento alla nuova normativa antisismica e alle leggi sulla sicurezza sul lavoro nei cantieri edili. L’ala sud è stata oggetto di due interventi integrati, ossia sono stati eseguiti interventi di restauro conservativo e consolidamento statico per tutte le murature dell’antica palazzina dei Davia unitamente ad alcuni locali adiacenti quali la zona degli scaloni. Ora si intravede l’eccezionale apparato decorativo esterno ed interno su facciate, frontoni, pareti e soffitti; gran parte delle ali Nord ed Est di Villa Ghisilieri è purtroppo crollata o andata distrutta nel corso degli ultimi cinquant’anni. Le lavorazioni previste nel presente stralcio hanno salvato la testimonianza di un illustre passato fatto di decorazioni a quadratura e rilievi a stucco, soprattutto nella Villa Davia dell’ala sud. Ulteriori interventi, tra i quali il recupero delle parti superstiti di Villa Ghisilieri, sono previsti nell’originario progetto di recupero per il quale si stanno cercando finanziamenti.
Come richiesto nell’atto di donazione stipulato dai fratelli Rizzi, sono stati approntati alcuni spazi per attività scientifiche e culturali: nel 2007 sono stati così inaugurati il Salone delle Decorazioni e la Sala Bianca, due sedi museali attrezzate per convegni e altre manifestazioni. Di forte impatto emotivo è poi l’Aula della Memoria, promossa dall’amministrazione comunale di Sasso Marconi: un luogo per mantenere allenata la capacità di pensare, partendo dal ricordo di sventure che hanno segnato tragicamente il territorio. L’Aula della Memoria di Colle Ameno, inserita nel programma europeo di salvaguardia dei luoghi della memoria delle vittime dei totalitarismi, rappresenta un piccolo tassello all’interno di un più ampio progetto di integrazione europea, e ha nella memoria, nell’approfondimento culturale, nel rispetto delle diversità e dei diritti dei più deboli i suoi fondamenti programmatici. Essa fa oggi parte del circuito nazionale Paesaggi della Memoria.
Al recupero di Colle Ameno da parte del Comune di Sasso Marconi ha contribuito in modo rilevante il progetto “Colle Ameno, radici di un futuro”, vincitore del bando “Giovani per il Territorio” 2015 dell’Istituto per i Beni artistici e culturali della Regione Emilia-Romagna, posto in essere dall’associazione culturale gruppo25aprile, che prevedeva la realizzazione di iniziative volte a valorizzare il borgo in un’ottica di promozione e innovazione. Le azioni previste per il progetto spaziano dalla produzione di materiale informativo e divulgativo, cartaceo e digitale alla rivitalizzazione delle botteghe artigiane esistenti, ai laboratori per far sperimentare ai partecipanti esperienze vive e coinvolgenti correlate alla storia ed al patrimonio artistico del luogo, alla redazione di progetti incubatoio per strutture, modelli ed attività a carattere permanente, per far rivivere lo spirito che animò il Ghisilieri, declinandolo al presente e aprendolo al futuro.

In particolare, le botteghe già allestite sono gestite da artigiani e artisti in grado di sostenere l’azione di giovani rivolta ad altri giovani interessati a riscoprire le attività artigianali manuali. La bottega delle Maioliche, focalizzata sulle Maioliche di Colle Ameno, accanto al laboratorio per la produzione artigianale si caratterizza per la presenza di riproduzioni di manufatti organizzate in un percorso didattico che ne illustri l’intero percorso della lavorazione (argilla, pezzo crudo, biscotto a seguito della prima cottura, pezzo bianco a seguito dell’immersione nella maiolica, pittura del pezzo con le polveri minerali, cottura finale). Il progetto Radici di un futuro prevede anche un percorso volto a declinare nell’oggi la presenza del forno e del negozio di granaglie che esistevano nel borgo, permettendo di riannodare i fili spezzati della memoria tornando all’orto, alla mano dell’uomo, alle radici, al cibo ed al suo gusto, con l’obiettivo di recuperare gesti, saperi e sapori tradizionali del territorio. È inoltre ipotizzato dallo stesso progetto l’allestimento di una stamperia, dedicata prevalentemente alla produzione libri di qualità, per contenuto e caratteristiche estetiche, che si possa contraddistinguere per la creatività dei propri manufatti cartacei riconnettendosi idealmente all’attività tipografica All’insegna dell’Iride, rianimando un’antica arte manuale che sta riprendendo slancio con i libri d’artista non solo in virtù di collezionisti che ricercano tali prodotti, ma pure da parte di tutti gli amanti del bello e di tutte le forme artistiche. Il laboratorio tipografico si pensa in quest’ottica, affiancato da un’area espositiva e da una zona destinata ad attività didattiche.
Colle Ameno non è isolato: dista pochi chilometri da Bologna e potrebbe pertanto avvalersi di tutte le istituzioni artistiche e culturali presenti in città con le loro competenze, concordando interventi volti a soccorrere le attività del borgo dirette alla preparazione di giovani vocati all’arte, organizzando corsi e prove pratiche che consentano una crescita e permettano di affrancare alcune specializzazioni. È suggestiva la vicinanza con altri centri che, nelle relative epoche, hanno avuto un importante ruolo nell’innovazione tecnologica, come la Villa Griffone e Palazzo Rossi. Il borgo si candida a diventare un importante patrimonio per tutta la Città Metropolitana di Bologna, non soltanto per le sue immediate vicinanze.
Nell’ottica e nella continuità dell’azione di rivitalizzazione e rilancio di Colle Ameno, dopo il completamento del progetto del gruppo25aprile, attualmente l’amministrazione comunale di Sasso Marconi sta procedendo sulla via della restituzione al borgo della più importante tra le sue funzioni originarie, l’imprenditoria culturale: sono stati da poco assegnati tramite bando diversi spazi ad artisti e artigiani, i quali andranno a reinterpretare coi linguaggi del presente le antiche tracce delle attività del passato.

Il Borgo si candida a essere luogo di convivenza tra diversi soggetti, vera città ideale nella quale possano abitare lungo le sue vie gli artigiani e gli artisti con persone che, per diverse ragioni, scelgono Colle Ameno come casa. Una convivenza che è rappresentativa del progetto culturale e sociale che l’amministrazione intende promuovere, per dare ai visitatori che si incontreranno in questo luogo l’occasione di immergersi completamente in un contesto del passato che però diventa, attraverso la rappresentazione contemporanea, estremamente attuale. Continuerà quindi l’assegnazione di altri spazi a nuovi artigiani e artisti, così come verranno promosse residenze per artisti ma anche scienziati che possano sviluppare, accolti tra le mura del borgo e sostenuti dalla rete di relazioni che lì vivono, progetti che sappiano sulla scorta del passato, costruire il domani. I grandi spazi di Villa Davia accoglieranno mostre, esposizioni, eventi di carattere internazionale offrendo così all’ambito metropolitano e regionale un nuovo luogo che, inserito sulla direttrice dell’appennino tosco-emiliano, possa attrarre nuovi viandanti culturali.
Perché Colle Ameno risorga mantenendo le sue caratteristiche di borgo con peculiari vocazioni è dunque necessario valorizzare il circuito delle attività presenti sotto il marchese Filippo Carlo, nel segno della centralità dell’artigianato e dell’arte come linguaggi in grado di unire le persone e far tesoro di esperienze diverse, avvalendosi anche di nuove ed efficaci sinergie tra istituzioni, enti e privati che abbiano a cuore il suo rilancio.

L'autore

Luca Polidoro

Diplomato in Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso la Scuola annessa all’Archivio di Stato di Roma, laureato con lode in Scienze archivistiche e librarie (Sapienza Università di Roma), dottore magistrale con lode in Archivistica e Biblioteconomia (Sapienza Università di Roma), specialista con lode in Beni archivistici e librari (Sapienza Università di Roma). Ha partecipato, presso il Dipartimento di Scienze del Libro e del Documento di Sapienza Università di Roma, alla progettazione di “LibrieDocumenti”, laboratorio dei servizi digitali della biblioteca di Scienze del libro e del documento. Vincitore (3° posto) del concorso "Idea2Sapienza" (2010) con il progetto iBids per la fruizione delle risorse digitali di Sapienza Università di Roma, nel 2012 ha collaborato presso il Sistema Bibliotecario Sapienza al progetto GoogleBooks. Nel 2018, su incarico dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro (ISCR) del Ministero per i Beni e le attività culturali, ha organizzato la Biblioteca della sede di Matera della Scuola di Alta formazione dell'ISCR. Docente di Diplomatica pontificia presso la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica annessa all’Archivio di Stato di Roma, si occupa in prevalenza di valorizzazione di complessi documentari e di collezioni librarie.