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Sciascia al futuro. Conversazione con Valerio Cappozzo

Il 28 gennaio 2021 si è svolto l’incontro inaugurale del Comitato Nazionale del Centenario Sciasciano, intitolato significativamente «La patria di Sciascia» e ideato dagli Amici di Leonardo Sciascia, nell’ambito di quelle iniziative sciasciane che hanno accompagnato e accompagneranno le celebrazioni per il Centenario della nascita dello scrittore di Racalmuto. Il Comitato Nazionale del Centenario Sciasciano – sorto per iniziativa dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia, che da quasi trent’anni diffonde la lettura e lo studio dell’opera dello scrittore – ha promosso per il triennio 2021-2023 un ricchissimo programma d’iniziative, a riconferma del valore di quella eredità umana, letteraria, civile, culturale, etica, che fa di Leonardo Sciascia uno degli scrittori ed intellettuali più importanti del Novecento.
Ne parliamo con il Professor Valerio Cappozzo, Presidente dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia e Membro del Comitato Esecutivo per le Celebrazioni del Centenario Sciasciano, che ringraziamo per la disponibilità. Valerio Cappozzo è professore e direttore del programma di Italianistica all’University of Mississippi (vcappozz@olemiss.edu). Specializzato in filologia materiale e critica letteraria, è autore del Dizionario dei sogni nel Medioevo. Il Somniale Danielis in manoscritti letterari (Leo S. Olschki 2018). Si occupa di rapporti culturali tra il Medio Oriente e il mondo latino nel Medioevo e nel Rinascimento. Studioso di poesia italiana moderna e contemporanea è membro del comitato scientifico di diverse collane e riviste letterarie e filosofiche, presidente dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia, vice-presidente dell’American Boccaccio Association, membro del Comitato scientifico della Fondazione Giorgio Bassani e co-direttore della rivista «Annali d’Italianistica».

Professor Cappozzo, le attività sciasciane promosse dal Comitato Nazionale del Centenario Sciasciano e dall’Associazione Amici di Leonardo Sciascia hanno avuto inizio, come si legge in sede di apertura del presente articolo, nel gennaio dell’anno scorso, con un incontro inaugurale che si è svolto con la partecipazione del Presidente del Comitato, la Senatrice Emma Bonino, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, il Direttore Generale dell’Istituto della Enciclopedia Treccani Massimo Bray, Francesco Izzo fondatore dell’Associazione, ed eminenti studiosi di Sciascia come la scrittrice Jhumpa Lahiri, Paolo Squillacioti, Ricciarda Ricorda, Joseph Farrell e il regista Giuseppe Tornatore. Sembra si sia voluto sottolineare, anche nella pratica divulgativa e celebrativa, l’universalità del messaggio sciasciano, all’insegna di un’assenza di confini e di un concetto di patria che ha il suo polo nevralgico in un’appartenenza soprattutto umana, valoriale. Può parlarci delle manifestazioni in programma per il Centenario, dei progetti in corso a livello nazionale e all’estero? 

Il centenario della nascita di Leonardo Sciascia è stato, e continua a essere, l’occasione per organizzare un numero altissimo di eventi volti a celebrarne il pensiero e la memoria. Grazie all’istituzione del Comitato Nazionale che vede coinvolti organi ministeriali e istituzioni culturali, oltre a convegni e pubblicazioni sul suolo nazionale, l’Associazione Amici di Leonardo Sciascia ha potuto oltrepassare i confini e andare a ricercare le irradiazioni che la letteratura dello scrittore siciliano ha trovato in giro per il mondo. Le Lezioni Sciasciane nel mondo, per esempio, coordinate dal Professor Giovanni Capecchi, ne sono l’esempio più significativo. Dal Medioriente all’Europa, dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Turchia all’Australia, hanno visto collaborare studiosi internazionali o traduttori dell’opera di Sciascia con un’inaspettata partecipazione di pubblico grazie a organi promotori come la Treccani e la casa editrice Olschki. Dal punto di vista editoriale, oltre alla rivista annuale dell’Associazione «Todomodo. Rivista internazionale di studi sciasciani», arrivata all’undicesimo numero, sono stati pubblicati nella collana «Sciascia scrittore europeo» della Olschki i seguenti volumi che hanno lo scopo di investigare i rapporti tra lo scrittore e le varie parti del mondo: Troppo poco pazzi. Leonardo Sciascia nella libera e laica Svizzera, a cura di Renato Martinoni (2011); Leonardo Sciascia e la Jugoslavia, a cura di Ricciarda Ricorda (2015); Nel paese di Cunegonda. Leonardo Sciascia e le culture di lingua tedesca, a cura di Albertina Fontana e Ivan Pupo (2019); «Un arabo che ha letto Montesquieu». Leonardo Sciascia e il Mediterraneo sud-orientale, a cura di Giovanni Capecchi e Francesca Maria Corrao (2021), e sono in preparazione “Sciascia e la Francia” diretto da Davide Luglio e “Sciascia e il Nord America” diretto dal sottoscritto. In più sta uscendo la prima biografia critica in lingua inglese scritta da Joseph Farrell (Leonardo Sciascia. The Man and the Writer) e gli atti del ciclo di conferenze su Sciascia e la giustizia, promosse con l’Unione delle Camere Penali Italiane, dal titolo Ispezioni della terribilità. Leonardo Sciascia e la giustizia curati da Lorenzo Zilletti e Salvatore Scuto.

 

Un’altra attività che ritengo molto importante è la collaborazione con Treccani Futura, la piattaforma didattica dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana che permetterà all’Associazione di diventare organo formatore per docenti delle scuole primarie e secondarie. A questo proposito la Dottoressa Roberta De Luca sta preparando del materiale molto interessante per formare moduli didattici con verifiche per gli studenti. Come lezioni introduttive presenteremo anche le ricerche su Sciascia e il Nord America, visto che l’annuale incontro dell’Associazione, il XIII Leonardo Sciascia Colloquium, si terrà per la prima volta a New York il prossimo autunno, appuntamento al quale parteciperanno insigni studiosi italiani e americani e di cui gli Atti verranno pubblicati nel secondo tomo di «Todomodo» nel novembre del 2023. 

In una precedente intervista pubblicata su «Insula europea», la Dottoressa Eloisa Morra, curatrice del Progetto «Sciascia Archive Project» presso l’Università di Toronto, ha illustrato quello che ha definito «un esercizio di filologia attiva, basato sull’esperienza concreta del materiale»: sono infatti in corso di digitalizzazione presso il Department of Information dell’Università di Toronto, le carte che lo scrittore siciliano donò alla studiosa italoamericana Giovanna Jackson. Quali sono le prospettive di ricerca su Sciascia in America?

Conosco bene questo progetto e credo sia importante avere una digitalizzazione del materiale. A fine settembre del 2021 mi sono recato proprio a Toronto per visionare i documenti e fare un piano di lavoro. Aprendo le scatole che li contengono ho realizzato che si tratta della rassegna de «L’Eco della Stampa», una sorta di Google cartaceo dell’epoca che selezionava ogni articolo che riportasse, in questo caso, il nome di Sciascia. Una volta trasportati i 24 scatoloni nell’ufficio della Dottoressa Morra per facilitarle il lavoro, aspettiamo che venga digitalizzato e indicizzato nei prossimi mesi per poi essere confrontato con il materiale de «L’Eco» conservato presso la Fondazione Sciascia a Racalmuto dove, grazie alle liberatorie del direttore del Dipartimento di Toronto, ho potuto già visionare le lettere che Giovanna Jackson ha scritto negli anni allo scrittore e dalle quali emergono interessanti dettagli sulla raccolta dell’archivio. È un lavoro che porterà alla luce degli articoli meno noti usciti su settimanali o riviste intorno all’opera dello scrittore siciliano. Il materiale, acquisito nel 2007, è stato in parte digitalizzato dall’allora direttore Domenico Pietropaolo, al quale si deve l’idea dell’odierno «Sciascia Archive Project».

Il progetto di ricerca su Sciascia in America è nato nel 2018 quando l’Associazione Amici di Leonardo Sciascia ha voluto che dirigessi un gruppo di studiosi affiliati a Università statunitensi per investigare gli scambi tra lo scrittore e intellettuali americani. In questi anni abbiamo collezionato moltissimo materiale fino a scoprire che le relazioni tra lo scrittore e il Nord America si sono protratte dagli anni Trenta in poi, come ho anticipato in via preliminare alla Biblioteca Sormani di Milano lo scorso febbraio (video: La patria internazionale di Leonardo Sciascia). Lo scopo della ricerca sarà un volume pubblicato dalla Olschki, nella collana «Sciascia Scrittore Europeo», al pari degli Atti del Colloquium Sciasciano che si terrà appunto negli Stati Uniti il prossimo autunno.

Crede che questa terra a lungo mitizzata dall’autore siciliano quale altrove o terra del sogno, possa essere davvero una seconda patria per Sciascia?

Durante la mia visita in Canada, ad Hamilton ho incontrato il presidente Charles Criminisi e il comitato di The Sicilian Society of Hamilton Inc., tra cui Joe Baiardo, Joe Grimaldi, Sam Cino, Gabe Macaluso, un gruppo di appassionati lettori e conoscitori dell’opera dello scrittore che si dedicano alla diffusione del suo messaggio organizzando una miriade di eventi per la comunità e, la scorsa estate, partecipando attivamente al restauro di Casa Sciascia a Racalmuto, città gemellata con Hamilton dove vivono circa 30.000 persone di origine siciliana. Uscito dalla stazione del treno ho trovato la statua di Sciascia forgiata da Giuseppe Agnello, la stessa che si trova a Racalmuto. Una bella sorpresa incontrare lo scrittore a Immigration Square con la sigaretta di bronzo che sembra avviarsi verso Corso Racalmuto, come si chiama la via principale di Hamilton. Questo è un simbolo forte, un’immagine che ci fa capire quanto il Nord America sia stato nello stesso momento una terra sognata dagli immigrati della prima metà del Novecento e da quegli scrittori e intellettuali che trovavano nei romanzi di Hemingway, Faulkner e Steinbeck una fuga dalla dittatura che vivevano in Italia. Quindi, più che seconda patria per Sciascia, l’America è una seconda Sicilia in cui echeggia la storia antica del Mediterraneo, origine e crocevia della società Occidentale.

 «La memoria è la nostra cultura. È l’ordinata raccolta dei nostri pensieri. Non solamente dei nostri propri pensieri: è anche l’ordinata raccolta dei pensieri degli altri uomini, di tutti gli uomini che ci hanno preceduto. E perché la memoria è l’ordinata raccolta dei pensieri nostri e altrui, essa è la nostra religione […] Se l’arte non deriva dalla Memoria, l’arte è ignobile», recita un famoso passo di Alberto Savinio che Sciascia fa proprio e pone in calce al suo Savinio (L. Sciascia, Cruciverba, Einaudi, Torino, 1983, pp. 214-15). Per Sciascia il concetto di «memoria» è fondamentale nella sua ampia produzione letteraria, quasi quanto il concetto di «verità». Crede che in un’epoca di transizioni e cambiamenti com’è la nostra, con cambiamenti che interessano non soltanto il fare politica ma anche e soprattutto il mondo della comunicazione, della relazionalità, dell’informazione, della percezione sempre più labile di identità, crede che il messaggio di Sciascia possa essere ancora attuale?

Il messaggio di Sciascia, io credo, è attuale proporzionalmente al nostro modo di capirlo, di avere anche il coraggio di applicarlo alla nostra epoca contemporanea. In fondo è uno scrittore legatissimo alla sua terra, alle origini greche e folkloriche della Sicilia, ma allo stesso momento riesce a essere internazionale e si rivolge continuamente al futuro. Futuro inteso come assolutezza del passato che dà concretezza ai vari momenti presenti che ci troviamo a vivere. Grazie alle ricerche patrocinate dall’Associazione e dal Comitato, grazie alle Lezioni Sciasciane nel mondo, ai diversi convegni esteri, ci rendiamo conto che ancora dobbiamo capire la portata di uno scrittore come Leonardo Sciascia. Lo stiamo inseguendo per coglierne meglio il messaggio, lo stiamo rileggendo in lingue straniere per ammirarne l’adattabilità della poetica, e nel frattempo scopriamo nuovi archivi in cui tornano alla luce lettere, documenti, materiali interessantissimi che testimoniano quanto la sua letteratura sia più efficace e penetrante della nostra stessa lettura.

laura.dangelo86@gmail.com

 

 

 

 

 

L'autore

Laura D'Angelo

Laura D’Angelo è scrittrice e poetessa. Dopo la laurea con lode in Lettere classiche e Filologia classica, consegue un Dottorato di ricerca in Studi Umanistici. Docente di materie letterarie, pubblica articoli accademici su riviste scientifiche e saggi in volumi collettanei, approfondendo lo studio della letteratura e della poesia contemporanea. Giurata in diversi Premi nazionali di poesia e narrativa, partecipa a convegni internazionali e svolge attività di critica letteraria, curando presentazioni di libri e interviste. Ha scritto per diverse testate giornalistiche ed è autrice di riviste culturali e letterarie. Tra i suoi testi scientifici: Dante o dell’umana fragilità, in «Sinestesieonline», a. X, n. 32, 2020; L’Isottèo di Gabriele D’Annunzio e la poetica della modernità, in Un’operosa stagione. Studi offerti a Gianni Oliva, Carabba, Lanciano, 2018; Gabriele D’Annunzio e le case della memoria, in Memories &Reminiscences; Ricordi, lettere, diari e memorialistica dai Rossetti al Decadentismo europeo, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Chieti-Vasto, 20-21 novembre, 2019, in «Studi medievali e moderni», a. XXIV – n. 1/2020; Music and Soul: Gabriele D’Annunzio and his Abruzzo Homeland, in Bridges Across Cultures, Proceedings, Vasto, 2017; Dante tra web e social network, in «Studi medievali e moderni», a. XXV – n. 1-2/2021; L’etica dell’acqua, in «Gradiva», International Journal of Italian Poetry, n.62/2022,  ed. Olschki, Firenze; La “Prima antologia di poeti dialettali molisani” di Emilio Ambrogio Paterno, in «Letteratura e dialetti», vol. 16, 2023; Da “Cuore” a L’appello” per una scuola dell’inclusione, in «Nuova Secondaria Ricerca», n.8, aprile 2023. Ha pubblicato inoltre il volume di prose poetiche Sua maestà di un amore (Scatole Parlanti, 2021), semifinalista al Concorso di Poesia “Paolo Prestigiacomo” e il volume Poesia dell’assenza (Il Convivio editore, 2023). Sta recentemente approfondendo lo studio della poesia e della letteratura molisana.