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Open Access, cooperazione e biblioteche intelligenti in città intelligenti. La situazione in Libano. Mario Coffa intervista Farah Sbeity

Interview in English

مقابلة باللغة العربية

Farah Sbeity è assistente professore all’Università libanese. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze della Comunicazione e dell’Informazione nel 2022. Da 12 anni lavora come Bibliotecario e Specialista dell’Informazione. È esperta di ricerca, catalogazione, indicizzazione, classificazione e alfabetizzazione informatica. Membro attivo della “Federazione araba per le biblioteche e dell’informazione – AFLI” e dell'”Associazione delle biblioteche libanesi – LLA”. Ha pubblicato numerosi articoli e partecipato a conferenze (IFLA, AFLI, SLA/AGC e LLA), webinar e workshop nel mondo arabo.

Farah, per iniziare, cosa significa essere bibliotecario in Libano? Qual’è il percorso formativo da seguire ed inoltre, c’è un riconoscimento giuridico della professione?

La biblioteconomia è a mio avviso una delle discipline più importanti in termini di sostegno culturale e accademico a cittadini, studenti e ricercatori. Sulla base dei miei studi al College of Mass Communication, specializzandomi in biblioteconomia, e seguendo la tendenza professionale, sono passata a lavorare nel campo delle biblioteche e dei centri di informazione. Per me l’importanza dell’applicazione e della formazione è fondamentale per chiunque voglia essere un bibliotecario di successo. Penso che non dovremmo accontentarci di informazioni e decisioni e di solo studio o di altra formazione professionale obbligatoria durante lo studio. Ognuno deve continuare a migliorare la propria esperienza professionale per stare al passo con tutti sviluppi e soddisfare le diverse esigenze degli utenti. Vale anche la pena notare che lo stato riconosce la professione e offre molti incarichi nella professione all’interno dei dipartimenti governativi.

Puoi raccontarci brevemente del programma LIS presso l’Università libanese?

Sulla base di quanto sopra, vale la pena notare che il Master in Biblioteconomia è l’unico certificato disponibile attraverso L’Università libanese (l’unica università pubblica in Libano). Il Corso di Laurea in Biblioteconomia è suddiviso in 6 corsi semestrali, in cui i corsi accademici si articolano in corsi relativi ad operazioni tecniche quali catalogazione e classificazione, e servizi bibliotecari, editoria elettronica, conservazione degli archivi e altro. Il college offre anche un programma di master e dottorato nel settore professionale.

Come anche questo progetto, il Library World Tour, anche tu ti occupi di Open Access. Qual’è la situazione per quanto riguarda il tuo paese?

Sono una sostenitrice del libero accesso all’informazione e credo che prevarrà in futuro, sia in Libano sia nei paesi arabi. In particolare, c’è ancora paura da parte di molti ricercatori per paura di violare i loro diritti intellettuali e plagio. Per quanto riguarda il tuo progetto, il Library World Tour, lo trovo un progetto di successo e contribuisce a rafforzare le relazioni con i colleghi di tutto il mondo, contribuendo allo sviluppo di esperienze tra di loro.

Ausili per utenti ipovedenti. Cosa puoi dirci a riguardo?

Nei miei studi di master e dottorato, mi sono concentrato sugli utenti con bisogni visivi nelle biblioteche (pubbliche e accademiche). Di conseguenza, ho studiato la realtà della tecnologia assistiva per gli studenti che beneficiano di bisogni visivi in ​​tutte le istituzioni specie nell’Istruzione superiore, poiché è stato riscontrato che questa tecnologia esiste nei servizi di solo 13 biblioteche su 61. Di conseguenza, sostengo la necessità di fornire tecnologie a chi ne è ancora sprovvisto in Libano e anche fuori dal paese. È nostra responsabilità sociale che questi beneficiari debbano essere sostenuti e formati per incoraggiarli a proseguire gli studi universitari e a raggiungere l’integrazione nei fatti e non nelle parole.

Nel mondo arabo molte biblioteche sono consorziate aumentando in questo modo la cooperazione e la condivisione dei servizi. In che modo?

In uno studio di ricerca che ho pubblicato nel mese di maggio 2022, mi sono concentrata sulla cooperazione e l’integrazione tra le biblioteche universitarie libanesi per servire beneficiari durante la diffusione della pandemia di Covid19. Sulla base dei risultati dello studio, è emerso che ci sono otto cluster di biblioteche accademiche in soli sette paesi arabi su un totale di 22. Di conseguenza, si scopre che l’obiettivo più importante di questi conglomerati è quello di collaborare e fare pressione sugli editori per ottenere prezzi migliori anche per gli abbonamenti alle risorse elettroniche, vantaggio che si rifletterà positivamente sulla soddisfazione dei bisogni dei beneficiari.

Biblioteche intelligenti in città intelligenti. Che impatto ha avuto il digitale in Libano specie dopo il periodo della pandemia?

Recentemente abbiamo assistito alla diffusione di molti servizi “smart” nelle biblioteche arabe che si basano sulle ultime tecnologie per servire la comunità “smart”. In Libano, soprattutto dopo la diffusione della pandemia di Covid19, alcune biblioteche accademiche hanno fornito alcuni servizi che dipendono dalla tecnologia; in particolare, come fornire un’applicazione bibliotecaria sugli smartphone, un servizio di riferimento digitale, un rapporto di assistenza diretto con il bibliotecario e il coordinamento di incontri a distanza come ad esempio attraverso la piattaforma Zoom con la quale si è potuto richiedere un libro o un articolo elettronicamente e altre risorse.

L'autore

Mario Coffa
Mario Coffa
Mario Coffa archivista e bibliotecario, laureato in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Perugia (2005) e diplomato in Archivistica e Paleografia presso la Scuola di Archivistica dell’Archivio Segreto Vaticano (2010). Dal 2010 Lavora per CAeB (Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria) presso le biblioteche dell’Università di Perugia come bibliotecario e come archivista presso l'Archivio Storico del Comune di Gubbio. Si occupa di Biblioteche Digitali e formazione in ambito di biblioteconomia digitale. Nel 2014 membro del Comitato Esecutivo Regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) sezione Umbria, membro del gruppo AIB sul portfolio professionale e nel triennio 2017-2020 Presidente eletto di AIB Umbria. Dal 2020 membro dell'Osservatorio Formazione dell'Associazione Italiana Biblioteche. Autore di diversi articoli e interviste per Insula Europea sul tema degli archivi, delle biblioteche e del digital lending.

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http://vegajournal.academia.edu/MarioCoffa