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Narda Zapata, Vuelo a morar en ignorada estrella

Narda Zapata, Vuelo a morar en ignorada estrella
a cura di Antonello Tolve

L’IILA | Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana, in collaborazione con l’Ambasciata dello Stato Plurinazionale di Bolivia, con la Kyro Art Gallery e con la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, è lieta di annunciare Vuelo a morar en ignorada estrella, un progetto speciale di Narda Zapata che sarà inaugurato il 13 aprile, ore 17:00, negli spazi della Sala Amintore Fanfani dell’IILA, in via Giovanni Paisiello 24 (Roma).

Vuelo a morar en ignorada estrella è un progettoil titolo è il primo verso dell’epitaffio scritto dalla poetessa boliviana Adela Zamudio (1854-1928) – con cui Narda Zapata segue un criterio multiculturale che intreccia la tradizione secolare del merletto di Burano ad alcuni statuti legati alla cultura andina per dar vita a un percorso necessariamente interculturale che crea congiunzioni, rapporti di partecipazione e compenetrazione tra differenti tessuti culturali. Si tratta di un complesso di merletti a tombolo realizzati dall’artista (in dialogo con la maestra merlettaia Mery Constantin Trevisan) a partire dal 2012, anno della sua prima residenza in Italia dove, attratta dai pizzi bianchi e delicati di Burano, l’artista ha deciso di studiare le tecniche di preparazione nonché ogni singolo elemento che contraddistingue appunto la sofisticata tradizione del merletto a tombolo di Burano, sviluppatosi verso la fine del Quattrocento e conosciuto in tutto il mondo come una eccellenza italiana.

«Parto sempre dal mio territorio d’origine, la Bolivia, dalle tradizioni o dalle abitudini di un popolo che conosco, per metterle però a confronto con quelle di altre società e per dar vita a una logica meticcia. Sono convinta con Jean-Loup Amselle che ogni cultura “si produce e si costituisce solo in quanto intercultura, ossia in quanto risultante – in ogni fase della sua nascita e del suo sviluppo – di scambi culturali”».

«L’IILA, da sempre un ponte in continua evoluzione tra questi due mondi, ha una lunga tradizione di iniziative culturali basate sullo scambio, sul “meticciato” che di per sé dà vita alle culture, mi è parso dunque assolutamente naturale ospitare questa mostra, che illustra magnificamente e plasticamente questo concetto», dichiara il Segretario Generale, Min. Plen. Antonella Cavallari. «Ma non solo. L’allestimento, intimo e al tempo stesso aperto e accogliente, accompagna ed enfatizza l’evoluzione anche estetica della nostra Organizzazione: si tratta infatti di un progetto […] che arricchisce la nostra sede per tutto il periodo dell’esposizione, offrendo la possibilità ai visitatori di conoscere un po’ anche il nostro impegno quotidiano per esaltare e rafforzare gli antichi vincoli che uniscono Italia e America Latina, certamente esistenti da tempo ma sempre bisognosi di cure e alimento per crescere insieme e restare ancorati ai nuovi tempi».

Catalogo-Mostra

* In occasione della mostra, il 29 maggio, sarà organizzato il talk Intercultura. Meticciato e Ibridazione nell’estetica e nella filosofia latinoamericana.

IILA Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana
via Giovanni Paisiello 24 00198 Roma (Italia) tel. 0039 06 684921 info@iila.org
dal lunedì al giovedì, ore 09.00 – 17.30 venerdì, ore 09.00 – 14.00

Minibio dell’artista

 Narda Zapata (La Paz, 1981) si è laureata in arti plastiche all’Universidad Mayor de San Andrés con un master in storia dell’arte contemporanea all’Universidad Metropolitana de Caracas. Dal 2005 al 2008 ha seguito seminari con Roberto Valcárcel. Nel 2007 ha fondato il collettivo Aschoy (Asociación Chojcha de la Hoyada) e nel 2008 è stata assistente di Jannis Kounellis per un progetto all’ex stazione ferroviaria di La Paz. Il suo lavoro nasce da una riflessione sul corpo, inteso come luogo d’esplorazione, di sperimentazione, di provocazione, d’origine del linguaggio. Accanto al corpo importante è una visione interculturale che coincide con una molteplicità linguistica e che la porta a usare pittura, video, sound, performance, scultura, intervento nello spazio pubblico, installazione. Convinta che ogni cultura sia il risultato di scambi, Zapata parte sempre dalle tradizioni o abitudini del suo popolo per confrontarle con quelle di altre società. Tra le sue esposizioni personali si ricordano almeno Misterios (Kyro Art Gallery, Pietrasanta 2023), Fragmentos (Residenza delle Arti, Bern 2021), A cuore aperto (Fondazione Filiberto e Bianca Menna, Roma 2018-2019), Caimán #2 (No Made Space, Roma 2016), Caimán (Lavatoio Contumaciale, Roma 2015) e Manos a la obra (4th End of the World Biennial | IV Bienal del Fin del Mundo, Mar del Plata, Argentina 2014). Tra le collettive UpCycle. Quando l’arte reinventa il mondo (Residenza delle Arti, Bern 2022), Fantasie di avvicinamento (Museo Crocetti, Roma 2022), Points of view (Kunsthalle West, Merano 2022), Io nel pensier mi fingo (Casa Leopardi, Recanati 2022), Color (Pensamiento Palabras y Obras, Caracas 2020) e Imaginando a Cervantes (Galería CAF, Caracas 2019). Di lei hanno tra l’altro scritto Eddy Camejo, Lorena Gonzales Ineco, Efraín Ortuño, Nicholas Petrus, Antonello Tolve.

Il suo lavoro è presente in varie collezioni private di La Paz, Santa Cruz de la Sierra, Caracas, Roma, Salerno, Berna, Tokyo, Miami, New York. Suoi lavori sono inoltre presenti nella Collezione THOA – Taller de Historia Oral Andina, nella Collezione della Fondazione Filiberto e Bianca Menna, nella Galería Altamira di La Paz e nella Collezione dell’Universidad Mayor de San Andrés di La Paz. Tra i premi si ricordano Premio del Salone Pedro Domingo (Mansione Speciale per la pittura), La Paz 2007; SIART 6th International Art Biennale (primo premio per la scultura sociale), La Paz 2009; Arteam Cup, Palazzo del Commissario (primo premio, sezione fotografia videoarte e new media), Savona 2022; Premio Berné, Legnano (MI) 2022.