In primo piano · Libro d’artista

Maria Gioia Tavoni intervista Loretta Cappanera

La foto di copertina è di Caterina Codato

Mi sia permesso un breve preambolo. Era divenuta quasi consuetudine lasciare nelle pagine di Insula Europea mie considerazioni espresse per artiste e artisti soprattutto dediti al libro nelle sue molteplici valenze e caratteristiche. Ed era consuetudine che artiste e artisti si prestassero alle mie interrogazioni esprimendo anche note autobiografiche in grado di poter penetrare con maggiore conoscenza nella loro arte. La momentanea lontananza, dovuta al mio ultimo tentativo di comporre un libro che esprimesse una volta di più quanto la ricerca anche nel settore editoriale sia foriera di molte e sempre suggestive piste da esplorare, ha avuto il sopravvento.

Ora comunque penso di tornare ai miei amatissimi libri d’artista, evitando di trovare nuove espressioni che meglio possano adattarsi alla loro maggiore comprensione – impresa vana -, mi basterà dire che oggi si assiste a un loro revival che interessa, oltre le biblioteche che stanno riprendendo l’uso della presentazione e dell’acquisizione di tali materiali, anche qualche museo mosso da analogo interesse. A Bologna, la mia città, per segnare anche solo due tappe molto significative della fioritura del settore, si pensi che al MAMBO, Museo di Arte Moderna, dal 26 al 28 maggio 2023 sarà ospitata la tre giorni del libro d’artista, BOOKS, con la missione di entrare in contatto con gli artisti e i collezionisti e di «posizionarsi in un segmento “laterale” seppur non strettamente alternativo al fenomeno delle fiere».

Ci sembra finalmente una importante proposta per risarcire la bellissima iniziativa di Giovanna Pesci Enriques che dal 2004 al 2014, aveva insegnato alla nostra città, con l’annuale kermesse ARTELIBRO, coniugata con tutte le istituzioni locali e non solo, a scoprire e ad amare libri non convenzionali, ma ricercati, attuali, finanche di stampa manuale, orditi per soddisfare molti gusti vestendo l’eleganza più raffinata. Da allora a oggi, se si esclude, nel 2016, la mostra Dalle pagine alle pareti organizzata da chi scrive insieme con la titolare della Galleria L’Ariete artecontemporanea, tali manifestazioni tese a celebrare il libro nelle sue manifestazioni più colte ed estrose, si sono avute con qualche iniziativa nel pubblico, alcune ospitate nel foyer del Teatro Duse,  con anche libri d’artista nella personale di Kano Tatsunori.

E all’Archiginnasio il 30 maggio si ricorderà l’artista del libro Giuseppe Zanasi, con una presentazione particolarmente stimolante: bibliotecari, librai antiquari, familiari e, per gli artisti soprattutto del pennello, Antonio Saliola, lasciando a Paola Pallottino, studiosa che non ha bisogno di alcuna presentazione, il compito di penetrare nella ricca produzione di Zanasi.

Queste riprese incoraggiano pure le mie aspettative.

Dovendo scegliere per “ricominciare” ho scelto di farlo con una artista che da tempo mi ero ripromessa di intervistare per la pregnanza di molti suoi lavori. Ho puntato infatti su Loretta Cappanera, di cui do poche ma spero utili informazioni bio-bibliografiche. Loretta Cappanera è nata a Cividale del Friuli, vive e lavora a Udine. La sua attività espositiva inizia nei primi anni ’90 con mostre che si rifanno alla grande tradizione storica della pittura italiana con scelte iconografiche dove l’altrove prende la forma di figure angeliche ispirate alle parole poetiche di Rainer Maria Rilke, Rafael Alberti, Fernando Pessoa…

Dal 1993 approfondisce le tecniche della grafica d’arte, prediligendo la xilografia e il libro d’artista, presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia; nel 1995 incontra Maria Lai che la orienta, tra Venezia ed Ulassai, al filo e al tessuto, per esplorare e creare “nuovi spazi” da trasformare in   libro. Appassionata da sempre alla scrittura e all’evoluzione dell’antico linguaggio degli esseri umani, dal 1998 al 2012, invitata dal direttore artistico della Scuola Internazionale di Grafica, Matilde Dolcetti, collabora al corso annuale di libro d’artista, lavorando al fianco di maestri e artisti provenienti da molti paesi del mondo, incontri che confermano la scelta e lo sviluppo del “fare” libri d’artista.

Per amore del segno che lascia traccia, per amore della parola poetica che scava nell’animo umano, nel 2002 fonda con il poeta Andrea Zuccolo, la casa editrice CappaZeta Edizioni con sede a Udine, che pubblica ‘Quaderni di poesia’, in formato A5 con una grafica originale in copertina.

Con la Scuola Internazionale di Grafica, partecipa a seminari e scambi culturali fra Accademie di Belle Arti, in Italia e all’estero. Nel 2008, prezioso per la sua formazione, è il seminario con Maria Lai, “Inventare altri spazi”, presso la Stazione dell’Arte di Ulassai, evento che conferma la scelta espressiva di un materiale, il tessuto e di un linguaggio, la scrittura con il filo, che consentirà alla Cappanera di continuare a far rivivere dentro se stessa, un’artista come Maria Lai, e a proporsi quale nuova interprete delle sue magiche realizzazioni. Dall’incontro in profondità con la grande artista sarda, nasce un nuovo ciclo di opere, segni di filo che stratificano garze, seta o velluto per creare narrazioni visive, “rammemorazioni tra le trame del tempo”.

È del 2014 l’incontro con Eleonora Fiorani, epistemologa e saggista, la cui lettura di suoi testi filosofici ispirano Loretta arricchendone la creatività. Nelle sue opere immagina un dialogo “ponte”, unendo le sue idee, alle profonde riflessioni della Fiorani, con una sottile impuntura. Il protagonista di questo ciclo di opere di Loretta Cappanera è l’uomo, che della sua esistenza lascia sempre tracce profonde e da sviluppare ancora, è un viaggio nel tempo, nell’antica Grecia, culla della civiltà da cui veniamo… Tra le esposizioni più attuali: Contrappunto 02, Museo di arte Moderna e Contemporanea, a cura di Vania Gransinigh e Francesca Agostinelli, Udine, 2022 – Oggetto Libro, a cura di Susanna Vallebona, Biblioteca Braidense, Milano, 2021/22 – Nuove rotte, il viaggio nel libro d’artista, Lugano 2020 – Omaggio a Maria Lai, ‘Tenendo per mano il sole, Libri tattili e opere in Braille, MAXXI Roma, 2020 – Triennale del Libro d’artista, a cura di Kestutis Vasiliunas, Vilnius, Urbino, Vercelli, Venezia, 2018/2019 – Milano fantasmi del ‘900 a cura di Eleonora Fiorani, Indossare la città, Milano, 2018.

In quale momento si apre il tuo interesse per l’antica Grecia?

Sono artista di libro, vivo la mia dimensione artistica nel rapporto vissuto con la parola, la scrittura, ma anche con il libro quale oggetto, che reinterpreto, creo e costruisco.

Nel 2014 sono invitata a realizzare una esposizione presso la Biblioteca Civica di Pordenone. Progetto e realizzo una serie di opere dedicate alla biblioteca in quanto luogo del libro per eccellenza, strumento di conservazione della memoria dei segni. Il mio sguardo va alla Grecia arcaica, alle fanciulle della grande statuaria delle origini, le Korai come libri viventi che trattengono la storia silenziosa che ha attraversato millenni, ne utilizzo le sagome quali impronte, lacerti, segni. Nascono i ‘libri-rotolo’in tessuto, narrazioni visive, segni di esistenza.

Come è derivata la scelta della particolarità del tessuto quale supporto calcografico?

I tessuti non sono corpi inerti della contemplazione disinteressata o dell’uso, ma corpi viventi, in grado di sprigionare al tatto e alla vista un’energia che ci attrae, ci incanta o ci turba. È questo che racconta il tessuto, materiale da sempre vicino all’uomo e che ne condivide la fragilità, sono segni di esistenza quelli che imprimo con la ruggine del ferro, prodotta artigianalmente e impressa per contatto fra il tessuto umido ed il supporto ferroso. Poi la scrittura di filo in cui opero per stratificazioni e innesti di altri tessuti di garza, lino o seta, lasciando tracce che si susseguono ordinate e sparse segmentando la superficie in orizzontale e verticale.

 Nei tuoi lavori si avverte pure il bisogno di ridurre il segno sulle superfici, geometrizzando maggiormente i tuoi interventi. Da dove ti deriva questo silenzio grafico?

La lettura del libro Il sogno del giardino di Eleonora Fiorani ha ispirato un nuovo ciclo di opere. Le mie mani, sono inquiete, l’impulso del mettere insieme, delicate “tessere” raccolte e cucite, è incontenibile. Nascono, da questa necessità, i “Giardini da viaggio”, come scrive la Fiorani: «Al luogo dell’origine è volta la sua recente progettazione in bianchi tessuti, il giardino della tradizione greca e mediterranea…».

Il formato è ridotto, posso contenerlo fra le mani come un libro, un ritaglio di garza color ruggine, è il centro intorno al quale si sviluppa per linee verticali, orizzontali e diagonali il giardino. Il tessuto è il lino naturale, doppiato con ovatta e cotone, l’imbottitura dà al tatto una sensazione soffice, leggera, sulla quale si posano i segni di filo, con geometrie sempre diverse, un paesaggio immaginario, mappe emozionali per geografie dell’anima.

Il lockdown causato dalla pandemia ti ha scosso nel profondo sebbene con l’arresto di molte attività, Venezia ti ha permesso di trasmettere parte della tua sensibilità in fotografie della città d’acqua che, nella solitudine dei lunghi mesi in cui è apparsa abbandonata, ha lasciato trasparire la sua aulica fragilità, la sua trasparenza, colte magistralmente dal tuo obiettivo. Complessivamente come hai vissuto il lunghissimo periodo di forzata clausura?

In questo lungo periodo di chiusura, necessario come l’aria che respiro, è stato il lavoro nel mio studio a Udine, ho riletto il mio vissuto, nel e con il libro d’artista, realizzando nuove opere, incontrando online vecchi e nuovi amici artisti, condividendo con loro nuovi progetti. Le foto di Venezia, mostrano l’acqua del Canal Grande trasparente, la natura canta, la Stamperia chiama!

«L’Arte sostiene dolcemente» dice Matilde, una persona che ha saputo ispirarmi.

Matilde e Loretta alla Scuola Internazionale di Grafica - Venezia 2016
Matilde e Loretta alla Scuola Internazionale di Grafica – Venezia 2016

L’invito della Scuola Internazionale di Grafica, per alcune lezioni a distanza, registrate dalla Stamperia, è stata una finestra per incontrare persone appassionate, e per passare loro il “seme del libro d’artista”. La Scuola, oggi, ha ripreso il suo ritmo in presenza, gli allievi frequentano numerosi, nuovi maestri conducono le lezioni, si respira creatività. Amo questo luogo e quando, talvolta torno per una visita, è come tornare a “casa”!

E il lavoro nel tuo studio a Udine come prosegue?

Ho lo ‘studio’ in casa, uno spazio che si trasforma, nel quale le due passioni, quella per la carta e per il tessuto convivono, ci sono due macchine per cucire, una pila di tessuti naturali e fili colorati, ma altresì un tirabozze, i colori per la stampa, due cassettiere con le carte di diverse dimensioni e grammature e tutti gli strumenti atti a dare vita alle mie creazioni, infine un capiente armadio che fa da archivio per i libri d’artista e raccoglie i quaderni di poesia curati da Andrea Zuccolo.

Da quando abitiamo a Udine, quasi venti anni, si è creato un bellissimo rapporto con la Stamperia d’Arte di Corrado e Gianluca Albicocco, situata sulla nostra stessa via, così quando il mattino esco di casa, il passaggio alla Stamperia è quotidiano come l’acquisto del pane nel panificio accanto. Un incontro prezioso, quello con la Stamperia, dove si respira arte e mestiere sapiente, donato a piene mani con generosità, un torchio immenso al centro della sala che accoglie anche gruppi di studenti del Liceo Artistico di Udine e dell’Accademia, alle pareti mostre temporanee di grandi Maestri contemporanei che richiamano molto pubblico di artisti ed appassionati. Che dire, una grande fortuna conoscerli, per me una formazione che continua.

 

L'autore

Maria Gioia Tavoni
Maria Gioia Tavoni
M. G. Tavoni, già professore ordinario di Bibliografia e Storia del libro, è studiosa con molti titoli al suo attivo. Oltre a studi che hanno privilegiato il Settecento ha intrapreso nuove ricerche su incunaboli e loro paratesto per poi approdare al Novecento, di cui analizza in particolare il libro d’artista nella sua dimensione storico-critica. Diverse sono le sue monografie e oltre 300 i suoi scritti come si evince dal suo sito www.mariagioiatavoni.it