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Leontyna Bratankova intervista Katerina Tučková

Lavoro come curatrice di mostre di pittura contemporanea, adoro l'arte e la seguo attentamente. Tutti gli anni visito la Biennale di Venezia. Sono riuscita a capire quale lavoro logorante hanno gli artisti sulle loro spalle, il loro cammino mi sembra incomparabilmente più difficile. Infatti, oggigiorno in pochi riescono a capire l'arte contemporanea e questa ha anche un pubblico decisamente più ristretto.

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Leontyna Bratankova intervista Alessandro Catalano

La letteratura ceca si è scrollata di dosso, anche con una certa dose di sana brutalità, l'etichetta di letteratura impegnata che così tanti problemi le aveva causato, specie agli occhi degli editori stranieri, a partire dalla fine degli anni Ottanta, quando nel mercato letterario internazionale abbiamo assistito a quella che, banalizzando un po', potremmo definire un'evidente riaffermazione dell'elemento narrativo su quello riflessivo.

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Leontyna Bratankova intervista Markéta Pilátová

Gli emigrati cechi in Brasile e, in particolare, i loro discendenti soffrivano della ben nota nostalgia esistenziale, non si sentivano né cechi, né brasiliani; ogni giorno si scontravano con questa realtà e dovevano rassegnarsi a una tale sensazione di schizofrenia, propria di tutti gli emigrati. Il mio romanzo è nato proprio a partire da questi loro sentimenti, ma le vicende narrate sono una mia invenzione. Vicende che, tuttavia, non avrebbero mai potuto vedere la luce senza quel costante desiderio che le persone hanno di scoprire chi realmente sono.