L’ecologia umana di Vittorio Parisi e Andrea Margaritelli, di Giulia Frittelli

È andato allo zoologo Vittorio Parisi e all’imprenditore Andrea Margaritelli il premio internazionale per l’Ecologia Umana “Le terre e il cielo dell’Abbazia di Spineto”: il prestigioso riconoscimento, che si tiene a Sarteano dal 2012, grazie al supporto del Comune, dell’Abbazia di Spineto e di Aboca for Ecology.

A consegnarlo lo scorso 21 ottobre, nella splendida cornice del teatro degli Arrischianti, sono stati Marilisa Cuccia, ideatrice dell’iniziativa, e Flavia Rossi, assessore all’ambiente del Comune di Sarteano.

Vittorio Parisi è stato ordinario di Zoologia presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Parma e direttore scientifico del Museo di Storia Naturale della stessa città; nel corso della sua carriera si è occupato di conservazione della natura con ricerche su biodiversità e inquinamento. È stato ideatore di un metodo di valutazione della qualità biologica del suolo (QBS) attualmente utilizzato in Italia, Spagna, Inghilterra, Cina e India. A ritirare il premio in sua vece, Carlo Maurizio Modonesi, suo allievo, docente di Ecologia Umana presso l’Università di Parma. Nella sua lectio magistralis intitolata “Ecologia, ambiente e salute umana” ha ripercorso tutte le tappe che hanno portato all’interruzione del virtuoso ciclo naturale tra uomo e natura che sta portando il Pianeta verso la “sesta estinzione di massa”, con una perdita di biodiversità superiore al 50%. Tra le cause principali da lui annoverate, uno svuotamento delle campagne ormai affidate all’oligopolio di multinazionali che hanno industrializzato allevamento e agricoltura con conseguente impiego di pesticidi e agrofarmaci e un sovraffolamento delle città, deturpate da inquinamento e cementificazione selvaggia.

È stata poi la volta dell’imprenditore umbro Andrea Margaritelli, direttore marketing del Gruppo Listone Giordano e Presidente della Fondazione Guglielmo Giordano. “Una foresta che cresce non fa rumore”, questo il titolo del suo intervento in cui è emersa la peculiarità del fare selvicoltura in modo sostenibile, nel rispetto del ciclo vitale degli alberi e la restituzione alla natura di quanto da essa andiamo a togliere. Un rapporto di ammirabile armonia con la natura e con l’ambiente che si ispira a quello perorato dai monaci cistercensi, guidati da San Bernardo di Clairvaux, che a Citeaux (Borgogna) piantarono proprio la foresta da cui la famiglia Margaritelli ricava e lavora il legname. Ecco allora l’idea del bosco di Piegaro, 146 ettari di bosco ceduo e ad alto fusto tra Città della Pieve, Perugia ed il lago Trasimeno, paradigma di una sostenibilità ambientale ma anche economica e sociale in quanto ospita laboratori artistici e musicali, attività di educazione ambientale, escursioni e passeggiate fruibili da studenti e cittadini.

Il premio “Le terre e il cielo dell’Abbazia di Spineto” prende lo spunto dalle International lectures organizzate dall’etologo Bruno D’Udine nella sede di Aboca a Sansepolcro.

Negli anni precedenti il Premio era stato assegnato a:

Sally Angel (regista documentarista)
Fritjof Capra (fisico teorico della complessità)
Valentino Mercati (ricerca e produzione in fitoterapia) e Lyda Lopez Cardozo (scultrice alphabetician)
Orto Botanico di Padova (per il giardino della biodiversità) e Telmo Pievani (filosofo delle scienze biologiche)
Francesco Palla (astrofisico e umanista: premio alla memoria), Stefano Mancuso (studioso della neurobiologia vegetale) e Giancarlo Venuto (artista multimediale)

Le interviste a Marilisa Cuccia, Andrea Margaritelli e Davide Mercati

L’appuntamento è per il prossimo anno e sarà eccezionalmente anticipato a marzo per inserirsi in un rilevante evento scientifico ospitato dall’Abbazia di Spineto.

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La diretta integrale del premio