La memoria funge da motore indispensabile della narrativa che evoca il passato a partire da un presente esplicitamente menzionato. Fornisce per giunta quella dimensione soggettiva del vissuto che manca al racconto dello storico. La memoria diretta è basilare laddove l’epoca ricordata sia relativamente recente, mentre per l’evocazione di periodi più lontani si impone anche la mediazione di documenti e tracce molteplici.
Autore: Massimo Blanco
Massimo Blanco insegna Letteratura francese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza”. I suoi interessi di ricerca vertono sulla poesia francese del XIX secolo (Baudelaire e Mallarmé) e del XX secolo (Paul Valéry, il Surrealismo, la poesia della seconda metà del Novecento). Ha pubblicato numerosi saggi in rivista e ha curato un’edizione delle Poesie di Mallarmé (2014). Tra le sue monografie si ricordano: Cerchi d’acqua. Materiali per Paul Valéry (2003), Vedere il pensiero. Breton, Artaud, Tzara (2010), Corpi nell’intervallo. Da Mallarmé a du Bouchet (2012), Leggere Baudelaire (2013); La poesia operaia in Francia (2016); Edipo non deve nascere. Lettura delle Poésies di Mallarmé (2016). Dal 2011 dirige la rivista on-line «Laboratorio critico».