Per ottenere una risposta quantitativa alla domanda «Che tipo di mercato librario c’era in questi paesi? Chi erano i mediatori culturali? Chi leggeva i libri in lingua italiana?» si rese necessario conoscere tutti gli attori in gioco, i produttori, i venditori, e prefatori, i traduttori e il cliente finale.
Categoria: L’Italiano fuori d’Italia
America amica-amara
notevole bilancio sull'Italianistica nell'America settentrionale
Paolo Silvestri intervista Franco Pierno
Franco Pierno si è laureato in lettere a Pavia e ha conseguito un dottorato in filologia romanza a Strasburgo. Dopo aver insegnato in Francia e Svizzera, è ora docente presso l’Università di Toronto. Il suo campo di specializzazione è la Storia della lingua italiana, con un’attenzione particolare per la relazione tra lingua e religione. Nel… Continue reading Paolo Silvestri intervista Franco Pierno
Roma non fu fatta in un giorno: nascita di un programma d’italiano negli Stati Uniti
Nel 2010, l'MLA (Modern Language Association), ovvero l'associazione americana delle lingue straniere, diffuse una relazione relativa all'anno precedente in cui si evidenziava come l'italiano fosse una delle lingue più studiate nelle università statunitensi dopo lo spagnolo, il francese, il tedesco e la lingua dei segni, con un aumento pari al 3% rispetto al 2006 (Furman, Goldberg e Lusin: Enrollments in Languages Other Than English in United States Institutions of Higher Education).
Una sciarada a Caracas. Parlando di contaminazioni gastronomiche e linguistiche tra l’Italia e il Venezuela
Quando gli «altri» eravamo noi, intendeva esplorare l'influenza che le comunità italiane all'estero hanno avuto e tuttora hanno sulla cultura gastronomica, sulle abitudini sociali e sulla lingua dei paesi dove sono emigrate.