Il romanzo è la mise en abîme e un affresco della recente società romena post-totalitarista, portatrice di forti traumi e radicati tabù che si rispecchiano nelle relazioni tra i membri di una famiglia, viste e vissute dal più giovane e anche il meno fortunato dei suoi membri, perché considerato “una vergogna” per la famiglia stessa e per la società: un adolescente “ritardato”. La trama è apparentemente semplice. Il giovane disabile osserva la propria famiglia in deriva e trascrive a modo suo, spesso a disegni, in una specie di quaderno-diario, quello che vede, pensa e sente: riflessioni su “uomini e vita”, stati d’animo, affetti, relazioni traumatizzanti: i genitori che si separano per causa sua, la nonna ostile che incita i due genitori a disfarsene per salvare il proprio matrimonio, il padre spesso assente e indifferente, incapace di comunicare con il figlio, l’abuso sessuale subito da un’amica della madre, la relazione che sfiora l’erotismo con l’educatrice del centro per disabili che frequenta, infine la relazione incestuosa con la madre da cui risulta una gravidanza e in seguito un aborto gemellare, l’uccisione della nonna e la malattia e forse la morte della madre. Il tutto in un fluido denso e costante di pensieri che carica in continuazione la tensione testuale e tiene il lettore incollato dalla prima all’ultima pagina. Lingua originale: rumeno Sito casa editrice: www.curteaveche.ro |
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