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Bibliotecari in Cile. Mario Coffa intervista María Angélica Fuentes Martínez

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María Angélica Fuentes Martínez è bibliotecaria presso la Library of Congress del Cile e dal 2020 Presidente dell’Associazione dei Bibliotecari del Cile. Dal 2019 è anche membro IFLA per la sezione America Latina e Caraibi. Ha contribuito nel suo lavoro e con le sue attività a rafforzare la figura del bibliotecario e a difendere la professione creando legami di cooperazione tra associazioni e biblioteche sia a livello locale sia a livello internazionale. Ha partecipato  attivamente a gruppi di lavoro al fine di promuovere il ruolo del bibliotecario. È anche coordinatore dell’area delle risorse digitali presso la Biblioteca del Congresso del Cile.

Maria, per iniziare, cosa significa essere bibliotecario in Cile? La professione è riconosciuta? Qual è il percorso formativo e accademico per diventare bibliotecario?

Essere bibliotecari in Cile significa affrontare una sfida e un’opportunità dal contributo sociale e politico e che si può offrire alle comunità, inoltre, come presidente del collegio cileno dei bibliotecari, significa una grande responsabilità per promuovere l’esercizio professionale e difendere il compito complesso in un’epoca dove l’identità degli uffici è, in molti casi, invasa dall’ignoranza delle competenze di ogni area e conoscenza professionale. La professione si riconosce nella misura in cui è nota, troviamo settori della società che non sono consapevoli del lavoro che facciamo, forse conoscono il “mestiere” senza alcuna chiarezza. In questo senso, dobbiamo diffondere e pubblicizzare la professione. Ci sono diverse università che offrono una carriera professionale e una laurea con durata di 5 anni e ci sono anche istituti tecnici che offrono questo modello tecnico e che quindi permettono di continuare la formazione accademica professionale.

Lavori presso la Library of Congress of Cile. Puoi raccontarci brevemente di questa splendida biblioteca?

La Biblioteca del Congresso Nazionale del Cile (BCN) è nata nel 1883 ed è un servizio e uno spazio collettivo per l’accesso alla presenza comune e alle informazioni virtuali del Senato e della Camera dei Deputati, la cui missione principale è quella di sostenere la comunità parlamentare nell’esercizio delle sue funzioni e insieme ad esso promuove i collegamenti tra il Congresso Nazionale e i cittadini mettendo a disposizione la storia bibliografica, documentaria, giuridica e politica del Paese. Ha due sedi fisiche, una nella capitale del Cile, Santiago e l’altra nella città sede del congresso nazionale, Valparaiso.

Come ha influito secondo te l’esperienza purtroppo drammatica del Covid in Cile? Il supporto del digitale che ruolo ha avuto?

La situazione pandemica generata dal Covid ha messo in luce diverse situazioni che, seppure individuate, si sono aggravate man mano che si instauravano vincoli e nuove modalità di lavoro e di interazione con le comunità; era una sfida affrontare nuovi modelli di servizi o trasformare e adattare quelli esistenti e prepararci a sostenere le nostre comunità attraverso la contesa e la moderazione e diventare un sostegno nelle aree che ci riguardano, rafforzare la rilevanza dei territori con le loro differenze e approcci. In breve è stata un’esperienza formidabile che ci invita, anche oggi, a dare uno sguardo al nostro modo di relazionarci, valorizzare gli ambienti e costruire collettivamente comunità. Applicare la resilienza e rendere la crisi un’opportunità.

Sei un membro IFLA e questo ti permette di avere una visione anche internazionale del mondo delle biblioteche. Secondo il tuo punto di vista, in che direzione stiamo andando? Qual’è il futuro delle biblioteche?

La direzione deve essere innovazione e creatività, inserimento nelle comunità e nelle persone a cui dobbiamo tutto noi stessi, avvicinando informazione e conoscenza al rafforzamento delle reti di partecipazione e lavoro.

Cosa consiglieresti ad un giovane studente che un giorno vuole fare il bibliotecario?

Consiglierei infinite cose e letture, ma soprattutto mi complimento con te, per aver accettato la sfida che essere bibliotecario significa e ti inviterei a essere artefice di un partner più giusto ed equo attraverso questo mestiere millenario che ha avvicinato la cultura leggendo alla gente e alle comunità.

 

L'autore

Mario Coffa
Mario Coffa
Mario Coffa archivista e bibliotecario, laureato in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Perugia (2005) e diplomato in Archivistica e Paleografia presso la Scuola di Archivistica dell’Archivio Segreto Vaticano (2010). Dal 2010 Lavora per CAeB (Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria) presso le biblioteche dell’Università di Perugia come bibliotecario e come archivista presso l'Archivio Storico del Comune di Gubbio. Si occupa di Biblioteche Digitali e formazione in ambito di biblioteconomia digitale. Nel 2014 membro del Comitato Esecutivo Regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) sezione Umbria, membro del gruppo AIB sul portfolio professionale e nel triennio 2017-2020 Presidente eletto di AIB Umbria. Dal 2020 membro dell'Osservatorio Formazione dell'Associazione Italiana Biblioteche. Autore di diversi articoli e interviste per Insula Europea sul tema degli archivi, delle biblioteche e del digital lending.

Link:

https://mariocoffa.wixsite.com/e-portfolio

http://vegajournal.academia.edu/MarioCoffa

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