Saif Abdulla Al-Jabri è Direttore dell’Information Center, College of Economics and Political Science, Sultan Qaboos University e docente presso il Dipartimento di Information Studies, College of Arts and Social Sciences, Sultan Qaboos University.
Saif, ci puoi raccontare brevemente del tuo lavoro e di cosa ti occupi?
Dirigo e supervisiono il lavoro nella Biblioteca del College of Economics and Political Science, dove oltre a supervisionare il lavoro quotidiano nei diversi dipartimenti della biblioteca, gestisco il lavoro finanziario e delle forze umane.
Cosa vuol dire essere un bibliotecario nel tuo splendido paese, l’Oman? La professione è riconosciuta formalmente?
La biblioteconomia è formalmente riconosciuta in Oman e abbiamo un dipartimento specializzato presso l’università Sultan Qaboos chiamato Information Studies Department. (formalmente era chiamato Biblioteca e Dipartimento di Scienze dell’Informazione). Abbiamo anche un’associazione nazionale chiamata Biblioteca dell’Oman e un’Associazione delle Biblioteche. Sono un membro fondatore di questa associazione e sono stato vicepresidente per due mandati.
La pandemia del COVID 19 ha colpito tutto il mondo. Come avete affrontato in Oman questa terribile esperienza? Il digitale ha contribuito a sopperire alle chiusure forzate delle strutture?
Fortunatamente, le biblioteche della Sultan Qaboos University hanno una forte infrastruttura digitale, costruita molto prima della pandemia. Quando il COVID19 ha colpito il mondo l’accesso alla costruzione delle biblioteche è stato interrotto e i nostri studenti e ricercatori hanno un accesso stabile alla nostra collezione di biblioteche. Ovviamente c’erano delle restrizioni sulla circolazione fisica delle collezioni, ma penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro aggiornando e migliorando le nostre collezioni digitali.
Che rapporto hanno in Oman le biblioteche con le comunità locali?
Le biblioteche in Oman hanno un rapporto meraviglioso con le comunità circostanti. Ad esempio, noi di SQU Libraries estendiamo i nostri servizi alla comunità. I ricercatori hanno libero accesso alle biblioteche SQU; in pratica, non devono fare altro che fare una tessera associativa. Inoltre, nella mia biblioteca abbiamo avviato un programma chiamato “Biblioteca per la Comunità” questo programma è iniziato qualche anno fa ed è stato finanziato da un’azienda locale e diretto agli alunni delle scuole dai 5 ai 19 anni. Il programma ha avuto molto successo e negli ultimi 4 anni ha attratto scuole da diverse parti dell’Oman. Sfortunatamente, il programma è stato sospeso durante la pandemia di COVID, ma si spera che riprenderà al termine della pandemia.
Cosa consiglieresti ad un giovane studente che un giorno vorrebbe fare il bibliotecario?
Essere un bibliotecario vuol dire essere il custode della porta per la Conoscenza dell’Umanità, quindi devi sapere come usare questa chiave oltre a custodirla. Oltre a scegliere l’istruzione in biblioteconomia, è necessario acquisire molte capacità ed esperienze per essere un buon bibliotecario.
L'autore
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Mario Coffa archivista e bibliotecario, laureato in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Perugia (2005) e diplomato in Archivistica e Paleografia presso la Scuola di Archivistica dell’Archivio Segreto Vaticano (2010). Dal 2010 Lavora per CAeB (Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria) presso le biblioteche dell’Università di Perugia come bibliotecario e come archivista presso l'Archivio Storico del Comune di Gubbio. Si occupa di Biblioteche Digitali e formazione in ambito di biblioteconomia digitale. Nel 2014 membro del Comitato Esecutivo Regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) sezione Umbria, membro del gruppo AIB sul portfolio professionale e nel triennio 2017-2020 Presidente eletto di AIB Umbria. Dal 2020 membro dell'Osservatorio Formazione dell'Associazione Italiana Biblioteche. Autore di diversi articoli e interviste per Insula Europea sul tema degli archivi, delle biblioteche e del digital lending.
Link:
https://mariocoffa.wixsite.com/e-portfolio
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