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Arte e Spiritualità

Arte e Spiritualità
La Clausura apre all’Arte Contemporanea
a cura di Giulia Del Papa e Associazione TRAleVOLTE

Domenica 20 agosto 2023 alle ore 19.00 negli spazi del Monastero di San Basilio – L’Aquila, si inaugura la mostra ARTE E SPIRITUALITA’ – La Clausura apre all’Arte Contemporanea, a cura dell’associazione TRAleVOLTE di Roma e di Giulia Del Papa, nell’ambito della terza edizione della manifestazione Seminiamo Arte – Il MuBAq a L’Aquila per un Museo diffuso, progetto culturale di Ri-generazione civica, a cura di Lea Contestabile e Antonio Gasbarrini in occasione della 729ma Perdonanza Celestiniana Città dell’Aquila.

La mostra nasce dal proficuo dialogo tra due realtà culturali attive nella promozione e sviluppo dell’arte contemporanea e si pone in linea con lo spirito dell’intero progetto, che prevede, tra le altre iniziative, due mostre in contemporanea nel Monastero di Sant’Amico e nel Convento di Sant’Angelo d’Ocre. Per l’eccezionalità del luogo in cui si svolge, questa esposizione intende favorire attraverso l’arte un nuovo tipo di fruizione dei luoghi storici della città, rendendoli in questo caso accessibili alle persone e ai visitatori.

La mostra interessa gli spazi interni del Monastero di San Basilio, di clausura, e vede coinvolti nove artisti contemporanei, Lea Contestabile, Michele De Luca, Marco Fioramanti, Armando Gioia, Enrico Pulsoni, Giancarlo Sciannella, Tito, Anne Elisabeth Tronhjem, Pietro Zucca, alcuni dei quali già presenti nella collezione curata dall’Associazione TRAleVOLTE all’interno del Giardino del Convento dei Padri Passionisti alla Scala Santa di Roma. Il Monastero di San Basilio ha rappresentato nel corso dei secoli punto di riferimento culturale e religioso non solo per la città dell’Aquila e ospita oggi otto suore, testimoni di una lunga storia che ha origini antichissime: a partire da un primo insediamento religioso del 496, fu fondato nel 1320, passando dalla fine del 1500 all’osservanza celestina.

Lea Contestabile (Ortucchio 1949) è presente con Giocando con i ricordi del 2020: una grande struttura in ferro abitata da silhouette ricavate dalle proprie foto d’infanzia scattate dal padre e assemblate per ricreare quel mondo di giochi in cui da bambina creava una sorta di rappresentazione teatrale. Queste forme divengono elementi fondativi dell’alfabeto narrativo di questa artista dalla ricerca concreta, che con passione e perizia attraversa media e tecniche diversi, per raccontare ogni volta una storia intrisa di ricordi, in cui la nostalgia, come continuo movimento di “ritorno a casa”, trascende il personale per diventare memoria di una storia collettiva, radicata nelle tradizioni rurali della propria terra.

Statica del 2001 è una scultura di Michele De Luca (Pitelli, La Spezia, 1954), esposta qui per la prima volta, in cui l’artista affronta in una prospettiva verticale e tridimensionale la sua ricerca sulla luce. Sperimentatore di diversi linguaggi espressivi, dopo una prima fase espressionista si rivolge ad una pittura polimaterica caratterizzata da composizioni geometriche in cui compaiono lamiere di metallo dipinte sui supporti. La luce è la grande protagonista delle sue opere, fonte di energia in grado di creare spazi mentali prima che fisici, in cui i punti di profondità si ampliano e sprofondano per azione di quei tagli di abbacinante chiarore.

Sectio Aurea di Marco Fioramanti (Roma 1954) è un’opera che gioca con lo spazio che occupa attraverso quella forma circolare del lampadario che rimanda ad un’idea di perfezione del mondo e dei luoghi del sacro. Artista multidisciplinare, con alle spalle lunghi viaggi e soggiorni all’estero utilizza nelle sue opere oggetti di recupero nel tentativo di farsi quasi da ponte tra le cose e le persone e individuare significati più profondi dell’inconscio collettivo. Centrale nella sua ricerca è il concetto di reliquia, come l’artista considera questi oggetti che riassembla per rendere evidente quell’alone magico, quel significato nascosto, che si cela dietro ciascun gesto quotidiano.

Senza titolo del 2021 è l’opera di Armando Gioia (L’Aquila 1960), artista che permea la propria ricerca di un profondo senso emotivo, in cui l’arte è l’unico modo per sublimare i mali della vita. Per lui l’arte diviene cura, che consente all’uomo di superare i mali come il Santo supera le sofferenze e che rende evidente l’ispirazione verso poeti e letterati come Montale, Rebora e Pavese. Proprio come quest’ultimo che scrisse ne Il mestiere di vivere “La letteratura è una difesa contro le offese della vita” Gioia ricerca nell’arte una strada alternativa a quella fisica.

Le tre opere Senza titolo di Enrico Pulsoni (Avezzano 1956) appartengono a periodi diversi, 2000, 2008-2009 e 2020, anni distanti che rendono il senso di una costante ricerca, attraverso il disegno, sul senso dei passaggi e della trasformazione, come un percorso che nelle sue varie tappe ritorna a ragionare sui propri linguaggi. A partire da una riflessione pittorica, le opere in ottone fuso e industriale nascono da un passaggio, un mutamento di stati spirituali e materici che dal disegno va alla terracotta e infine alla fusione, a formare quei legamenti che costruiscono come nodi cromatici la struttura dell’intera opera.

Terra dalla forte tradizione ceramica, Castelli è il luogo di nascita di uno dei testimoni della scultura in terracotta contemporanea, Giancarlo Sciannella (Castelli 1943 – Roma 2016), presente in questa mostra con l’opera Stella spenta del 2009. Quest’artista si colloca nella linea della ricerca d’avanguardia, innestando su quella tradizione lo sviluppo del proprio linguaggio plastico. È l’intimo e sincero dialogo con la materia, come memoria del vissuto, a guidare la sua ricerca e produzione caratterizzata da una sobrietà espressiva lontana da virtuosismi e che parla attraverso quei segni lasciati dall’azione plastica sulla superficie.

Deposizione del 1966 e Pesce con l’uovo del 1978, di Tito Amodei (nato Ferdinando Amodei, Colli Volturno 1926 – Roma 2018), sono due opere significative dell’impegno di questo scultore italiano, religioso, di reinterpretare l’arte sacra in chiave moderna. Attraverso una ricerca aperta alle più innovative forme espressive, già dagli anni Sessanta mira ad accentuare la tensione meditativa dell’opera sacra attraverso una semplificazione del segno, svincolandola da meri intenti devozionali. A fianco troviamo opere in cui forme naturali dal profondo significato simbolico affrontano il tema del gioco fantastico. Entrambe le opere esemplificano il dichiarato impegno di Tito per una rigenerazione dell’arte sacra, che dialogasse da pari con la ricerca plastica contemporanea e la svincolasse da precostituite visioni canoniche.

Numen di Anne Elisabeth Tronhjem (Heldum, Danimarca 1956) è una scultura in ferro del 1986. L’artista nel suo percorso di ricerca plastica ha attraversato materiali diversi, il legno, il ferro, il gesso e la pietra per comporre volumi possenti, in cui la costruzione geometrica degli incastri rivela la volontà di organizzare le forme in senso architettonico. Il corpo della scultura prende forma nelle intersezioni dei piani, che mostrano giunti di saldatura e creano ripartizioni geometriche e informali in cui si uniscono poetiche della figurazione e dell’astrazione.

Nuda e cruda del 2021 di Pietro Zucca (Desenzano del Garda 1982) è un’opera che nasce a patire dalla riflessione sul linguaggio stesso della scultura, su quell’azione del “levare” precipuo della scultura in marmo raggiunto. L’artista compie qui un ragionamento contrario rispetto alle precedenti opere, in cui il vuoto viene disegnato da strutture lineari in metallo, creando un corpo verticale pieno nella visione ma cavo all’interno, che richiama la forma della classica colonna tortile e gli consente di approfondire il valore percettivo del chiaroscuro. Per l’inaugurazione è previsto l’intervento musicale di Marika Masuda al violino. La mostra sarà visitabile fino al 31 agosto 2023.

ARTE E SPIRITUALITA’ – La Clausura apre all’Arte Contemporanea
A cura di Giulia Del Papa e Associazione TRAleVOLTE
Inaugurazione domenica 20 agosto 2023, ore 19.00
Monastero di San Basilio – L’Aquila
Dal 20 al 31 agosto 2023
Info: 339 627 4730 – 333 388 7274