a proposito di...

Le ragioni (esoteriche) di un collezionista di libri. Angela Arsena dialoga con Thomas Hakl

Thomas Hakl, autore non di un’opera cartacea (almeno, non solo di opere cartacee) bensì di un’opera plastica e vivente, ovvero di intera biblioteca di circa 48.000 volumi dall’evocativo nome Octagon (https://www.hthakl-octagon.com), possiede un suo di paradosso, altrettanto efficace, altrettanto diretto e ce lo spiega quando ci ricorda, come se fosse una verità lapalissiana, che «non sono io che possiedo una biblioteca ma è la biblioteca che possiede me».

Interventi

La sindrome di Stendhal al Louvre di Abu Dhabi

Il Museo Louvre di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, è mirabile sintesi di consolidata tradizione artistica europea e di visione e lungimiranza araba. La sua architettura, pensata e voluta come un'isola su un'isola e, al contempo, come una tenda bianca e piena di luce in un deserto, realizza il senso profondissimo di un sincretismo culturale e antropologico: le sale, la disposizione delle opere e dei manufatti (alcuni preziosissimi e straordinari), l'itinerario storico e artistico che viene offerto al visitatore, contengono una proposta dell'umano sempre in cammino verso la scoperta del sé e dell'altro da sé. Un'idea che al Louvre di Abu Dhabi, un museo tra le dune, si traduce in una possibile, fattibile ipotesi in atto e mai in un irraggiungibile miraggio.