La lingua italiana è una fra le tante acquisizioni culturali avvenute nella storia del “Bel Paese” che è consistita nel divenire del rapporto dialettico fra le fasi di volta in volta proposte di “italiano” e i suoi numerosi “dialetti”.
Autore: Diego Poli
Diego Poli è professore ordinario presso l'Università di Macerata di Glottologia e linguistica. Negli anni 1990-96 ha ricoperto la carica di Preside della Facoltà di Lettere e filosofia per due mandati consecutivi. È stato dapprima Segretario e successivamente Presidente della Società italiana di glottologia (SIG) in carica per il biennio 2001-2002. È attualmente Direttore della Collana “Episteme” (Editrice il Calamo di Roma) e della “Rivista italiana di linguistica e di dialettologia” (Fabrizio Serra Editore, già I.E.P.I., di Roma - Pisa). Ha organizzato numerosi convegni, tra i quali si segnalano fra i più recenti: “Cristina di Svezia e la cultura delle accademie” (2003), “La lingua del teatro fra d’Annunzio e Pirandello” (2004, in collaborazione con L. Melosi), “L’Oriente nella cultura dell’Occidente” (2004, in collaborazione con D. Maggi e M. Pucciarelli), “Lessicologia e metalinguaggio” (2005), “Annibal Caro a cinquecento anni dalla nascita” (2007), “I linguaggi del Futurismo” (2010), “Le Marche terra di elezione di G.G. Belli” (2015, in collaborazione con M. Baleani), “In limine - Frontiere e integrazioni” (2018), “Gli universali in linguistica” (2018). Si occupa di linguistica storica (in particolare classica, celtica e germanica), etimologia, dialettologia, retorica, storia della lingua latina, storia della lingua inglese, antico nordico, fonetica e fonologia, storia della linguistica, storia della grammatica nel Medioevo, etnolinguistica. Ha inoltre studiato la speculazione linguistica in Dante, Annibal Caro, Leopardi, Belli, nel Futurismo e ha approfondito le istanze linguistiche nel pensiero della Compagnia di Gesù dei secoli XVI-XVIII, in particolar modo in riferimento alle figure di Matteo Ricci e di José de Acosta. È membre d’honneur della “Société belge d’études celtiques” dal 1995. È eletto, nell’adunanza del 24 marzo 2012, socio corrispondente non residente dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti per la Classe di scienze morali, lettere e arti. È dichiarato socio honorario della “Asociación de docentes e investigadores de lengua y literatura italiana” dell’Argentina (ADILLI) nel settembre 2012. Il 25 ottobre 2013 è insignito dal Cardinale di Milano, S.E. Angelo Scola, del titolo di Accademico ambrosiano.