Italo Calvino, Il sorpasso, a cura di Stefano Campagnolo. Introduzione di Sabino Cassese, Milano, Mondadori, 2024.
Nel 1976 Italo Calvino riceve dalla «New York Times Review of Books» l’incarico di scrivere un articolo per spiegare al pubblico americano la situazione politica italiana a cavallo delle elezioni del 20-21 giugno, quando, dopo trent’anni, il Partito comunista sembra sul punto di insidiare il primato della Democrazia Cristiana con uno storico “sorpasso”. Calvino coglie l’occasione per valutare la situazione politica ed economica dell’Italia di quel tempo, in un momento di incertezza politica assoluta ma di sicuri e radicali mutamenti nella società. Rimasto inedito perché – dopo aver ricevuto e discusso le puntigliose osservazioni dell’editor della rivista, Robert Silvers – Calvino decise di lasciar perdere, nel testo che qui si presenta per la prima volta lo scrittore focalizza l’attenzione su un momento cruciale della storia del Paese – tra allargamento della democrazia, legge sul divorzio e stragismo –, e stupisce i lettori con una serie di osservazioni che suonano oggi lungimiranti e quasi profetiche, alternate alla narrazione di gustosi aneddoti e agli icastici ritratti di uomini politici, da Almirante a Berlinguer.
«Scritto da Calvino “con dovere da cronista”, Il sorpasso – resoconto dei risultati di una elezione che lo aveva deluso – è anche la diagnosi di una congiuntura fondamentale della vita dell’Italia repubblicana, lo “spaccato” di una stagione politica durante la quale si è registrata la terza più importante svolta del dopoguerra» (Sabino Cassese)
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