A proposito del calendario e del capodanno patafisico
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Il gioco espressivo di Paolo Albani, a tu per tu con Maria Gioia Tavoni
Non ci sono limiti in letteratura, e ciò vale per la musica e per le arti visive, le combinazioni di parole, accordi e sfumature coloristiche che si possono creare sono infinite, con il minimo di strumenti (21 lettere dell’alfabeto italiano, 4 colori primari, 7 note)
Dalla letteratura alla patafisica. Maria Gioia Tavoni dialoga con Antonio Castronuovo
Il mondo della Patafisica nasce in Francia nella prima metà del Novecento e, a parte le suggestioni del fondatore Alfred Jarry, diventa qualcosa di “stabile” con la fondazione a Parigi nel 1948 del Collegio di Patafisica, che nacque grazie a docenti e studiosi: è dunque una sorta di accolita di persone assai serie, che hanno deciso di ritagliarsi uno spazio da dedicare all’ironia e – perché no – anche alla possibilità di lanciare qualche pasquinata al mondo della seriosità.