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Giorgia Karvunaki intervista Vaggelis Chronis

Vaggelis Chronis è nato nel 1947 a Stavroupoli, vicino a Xanthi. Ha studiato letteratura inglese presso la Oxford School of English di Londra e Studi Nautici al City of London Polytechnic. Dal 1971 è un alto dirigente del Gruppo Latsis, vicepresidente di Lamda Development e membro del Comitato Esecutivo della Fondazione Ioannis S.  Latsis. Il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli gli ha conferito il titolo di ‘Arconte Maestro’, per la sua attività pubblica. Ha pubblicato i libri di poesia: Σύμμαχος χρόνος (Tempo alleato) (1999), Νέοι στον Άδη ( Giovanni nell’ Ade) (2005) (e in edizione bilingue, Youth in Hades, 2008), Ένα χω­νάκι θλίψη ( Un cono di dolore ) (2010) (e in edizione bilingue, A cornet of pain , 2016), Η ευθύνη του Μαΐου (La responsabilità del mese di maggio) (2014), Τα αγάλ­ματα και οι ψυχές (Le statue e le anime) (2016), Το αρχαίο κεραμίδι (La tegola antica) (2018), Το φως της σκιάς (La luce dell’ombra) (2019), Μελλοντική ελευθερία (La libertà futura) (dialogo poetico con Konstantinos Bouras, 2020), Ποίηση (Poesia) 1999-2020 (2021) e Αειθαλής Χρόνος (Tempo sempreverde) (testi in prosa, 2022). Nel 2007 ha ricevuto il premio di poesia dell’Accademia di Atene per il libro Νέοι στον Άδη. Nel 2016 gli è stato assegnato il 1° Odysseus Award in un concorso letterario internazionale, nell’ambito del 9° Greek Film Festival a Londra. Il suo atto unico Και τώρα τι κάνου­με; (E ora che facciamo?) è stato presentato nel 2017 al ‘Teatro di Karolos Koun’, nell’ambito del Festival di lettura da leggio. Nel 2021 la sua raccolta di poesie Το φως της σκιάς (La luce dell’ombra) ha vinto il premio del XIV concorso Alberoandronico in Italia, nella categoria raccolte di poesie in lingua straniera. È ideatore della collana Ο κύκλος των μουσείων (‘Il circolo dei musei’), pubblicata dal Gruppo Latsis in collaborazione con la Eurobank e la Fondazione Latsis e portata avanti dalla società Lamda Development.
La mostra ‘Alekos Fasianos – Vaghelis Chronis, 30 anni di amicizia. Pittura e poesia’, ospitata presso V. & M. Theocharakis Fine Arts and Music Foundation (maggio – ottobre 2019), è considerata una pietra miliare dell’incontro tra poetica e arti visive: ha codificato cioè un rapporto che in Grecia conta ormai più di cento anni di vita.
Le domande di questa intervista corrispondono a detti latini.

Absit reverentia vero

Per quanto difficile possa essere confessare la verità rispetto a un avvenimento molto importante, il beneficio sarà maggiore tanto a breve che a lungo termine. Fortunatamente questo tipo di avvenimenti non è la norma corrente. L’occultamento sicuramente non può che essere negativo. Ci sono però delle verità di minore importanza che per ragioni di equilibrio non possono essere dette, indipendentemente dal fatto che siano ovvie. La società stessa ha imposto delle leggi non scritte che ci obbligano a non rivelare la verità nella sua reale dimensione per non dispiacere al prossimo. In generale, però, la verità è uno strumento personale per chi la esprime e rende senza dubbio la vita molto più facile. Quando confrontiamo il vero con il falso apriamo certamente un grande capitolo in cui Platone, nella Repubblica, ci ha dato un ottimo esempio nella descrizione del Mito della Caverna.

Bis vivit qui bene vivit

Non sono sicuro che sia effettivamente così, perché la vita ben vissuta è interpretata e vissuta in modo diverso da ognuno di noi. In effetti la vita non potrebbe, per legge naturale, essere raddoppiata nel tempo, sulla base delle statistiche. Inoltre c’è sempre la possibilità di un incidente o di una malattia. Sarei decisamente d’accordo sul fatto che chi vive bene ha un vantaggio su chi vive con molte difficoltà. La verità è che la vita è una e ognuno di noi ne sperimenterà solo una: attraverso questa realtà deve cercare di viverla nel miglior modo possibile, sempre all’interno della cornice personale della sua esistenza e del suo ambiente.

Corruptio optimi pessima

In primis, un corrotto non può essere definito il migliore, più valoroso, a meno che non si associ la definizione alla parola famoso. Sarebbe meglio evitare anche di parlare dei “migliori” del periodo romano. La corruzione in sé è comunque riprovevole e condannabile nella maggior parte dei casi, ed è stato dimostrato che ai corrotti stessi non è così evidente, come lo è agli altri. Il corrotto conosce comunque molto bene le sue azioni e cerca di giustificarle per ingannare se stesso e soprattutto l’ambiente in generale. Per i non famosi che vivono nelle loro nicchie ristrette, si crea sicuramente confusione ma con conseguenze limitate. e spesso vengono puniti dalle comunità locali con l’esclusione sociale. Tuttavia, tra i personaggi pubblici, la corruzione assume proporzioni molto ampie ed è devastante, soprattutto quando riguarda uomini politici.

De omnibus dubitandum

Se dubitiamo di tutto, sicuramente affrontiamo la vita con sospetto. Il dubbio ha ragione di esistere quando una questione va oltre i limiti del buon senso e quando diventa eccessiva. Preferirei che fossimo persone meno credulone e più caute. Credo nel testo del Nuovo Testamento che si riferisce allo studio delle scritture sacre, non nel senso del dubbio ma della disamina delle questioni che portano alla verità.

Espice, adspice, prospice

Guarda la suocera per immaginare come sarà la tua futura moglie. Non mi soffermerò su questo tipo di paraletteratura quotidiana. Il presente ovviamente include il passato e anche il domani apparterrà al passato. Questo, ovviamente, per quanto riguarda noi stessi e il nostro tempo umano che segna il nostro rapido passaggio sulla terra. Esaminando il passato, diventiamo più saggi riguardo alla conoscenza che acquisiamo, evitando misfatti o errori. Ciò che noi esseri umani non possiamo esaminare è il futuro. Possiamo supporre, immaginare o anche presumere, ma non potremo mai dire nulla con certezza. All’interno di queste supposizioni, credo che ci prepariamo anche alla nostra fine. Ma questa è un’altra supposizione completamente diversa per ognuno di noi.

Finis coronat opus

Sono tanti i progetti che arrivano a buon fine. Un numero significativo di essi può essere giudicato soddisfacente per il risultato conseguito, ma di rado essere incoronato per qualità e grandezza. Sarei d’accordo con la parola incoronazione se intendiamo portare a termine un’azione con successo. Anche le opere intellettuali non vengono incoronate, ma se lo meritano, vengono riconosciute. Tuttavia, incoroniamo gli atleti per le loro eccellenti prestazioni.

Gutta cavat lapidem, non vi sed saepe cadendo

L’efficacia di un’azione continua, ripetuta, con esito infine negativo. Un atto ripetuto potrebbe non avere un effetto negativo e non diventare routine. Persino la routine, se potesse in qualche modo truccarsi, potrebbe essere positiva. La goccia a volte scava la roccia con la sua caduta costante, ma altre volte crea anche straordinarie stalagmiti.

Homo homini lupus

L’uomo, purtroppo, a volte fa emergere sentimenti sepolti e si trasforma in lupo mannaro, acquisendo caratteristiche mostruose e pericolose. Sicuramente la natura stessa per qualche motivo specifico avrà creato il lupo, non esclusivamente per divorare le greggi.

In cauda venenum

Come se dicessimo aspetta e vedrai. In altre parole, ci sarà un seguito per il quale potremmo aspettarci qualcosa di inatteso, e questo imprevisto potrebbe essere spiacevole. Un carattere umano non va giudicato con leggerezza e rapidità perché alla fine potrebbe sorprenderci.

Lapsus Calami, Linguae, Memoriae

Il lapsus della penna quando si identifica intenzionalmente con il linguaggio è riprovevole. Ne uccide più la lingua che la spada. Incontriamo questo fenomeno ogni giorno, soprattutto in politica. Il veleno delle parole usate ha come unico scopo quello di calunniare una persona. La penna negli ultimi anni è stata sostituita dai tasti del computer o del cellulare, con tendenze che possono facilitare la calunnia, soprattutto quando il supporto elettronico non porta la firma dell’opinionista. La memoria in questo caso non riveste un ruolo importante se non per le eccezioni dei beneficiari che tendono a dimenticare. Tuttavia, i lapsus che riguardano il normale deterioramento della memoria è una regola della natura che più di rado succede e meglio è.

Male parta male dilabuntur

La cosa ottenuta in modo illecito riguarda sia chi inganna sia chi viene ingannato. La persona ingannata potrebbe essere una persona specifica o un servizio. In generale nell’ambiente si riscontra un certo sollievo quando l’inganno viene smascherato facendo riferimento al giudizio divino. E quando il caso acquisisce un impatto più ampio con effetti negativi sul pubblico, allora usiamo il vecchio detto “Ben gli sta”. Molte volte vengono imposte sanzioni elevate. Quanto dovrebbe sentirsi equilibrato chi ha ottenuto ciò che ha ottenuto in modo scorretto?

Natura est deus in rebus

E ovviamente è dio poiché dio è il creatore della natura.

Omnia vincit Amor

L’amore non porta vittorie, può solo rafforzare gli innamorati. Molte volte le relazioni amorose si sono rivelate disastrose.
Se considerassi vittorioso l’amore, sarebbe solo perché è rimasto eterno fin dalla creazione del mondo e perché il suo arco raggiungerà sempre un meraviglioso obiettivo.

Pacta sunt servanda

Gli accordi devono essere mantenuti. Oggi, invece, i servizi legali sono in continua evoluzione per tutelare i termini degli accordi. L’osservanza di un accordo verbale tra due persone è comunque il tipo di accordo di maggiore importanza.

Quis custodiet ipsos custodes?

I nostri stessi custodi possono lasciarci parzialmente o totalmente senza protezione. Le leggi e lo Stato sono quelli che si sono assunti la nostra tutela ma è necessario anche il nostro contributo. Ci sono molte lacune, come sempre ci sono state. Ma i nostri angeli custodi sono quelli di cui non possiamo dubitare e chi li ha scoperti o addirittura inventati è molto fortunato.

Re opitulandum, non verbis

Le azioni sono buone e sante, ma anche una buona parola in un momento difficile della nostra vita viene ritenuta non solo necessaria ma anche terapeutica.

Spectemur agendo

Le azioni in questo caso non sono necessariamente giudicate dal modo in cui ci comportiamo ma dal loro risultato. Le buone azioni dovrebbero scaturire da un’interiorità e non essere dettate da qualche appello forzato. Tuttavia, sono considerate azioni tutte quelle che ci ha lasciato un ricercatore, uno scrittore o un filantropo, non solo per motivi di fama o notorietà.
Le azioni e le decisioni dei politici sono giudicate, non solo direttamente ma anche rigorosamente.

Tempora mutantur

I tempi non cambiano. Le quattro stagioni sono fisse come il secolo con i suoi cento anni. È la cultura quella che cambia negli anni e la colleghiamo in senso lato ai tempi. Noi, come esseri umani, certamente cambiamo perché seguiamo la cultura del periodo in cui ci è capitato di vivere e la direzione dei nostri cambiamenti che inevitabilmente subiamo

Ubi Bene, Ibi Patria

Sono molte le cose e non necessariamente tutte buone quelle che mi legano alla mia terra, che mi fanno stare bene e me la fanno sentire casa, il mio nido.
Se viaggio per poco tempo e mi diverto in un posto, non potrei chiamarlo casa mia.
La nostra lingua è la nostra patria.

Vultus est index animi

Il ​​volto è di solito l’indice e lo specchio dell’anima. Una persona con delle caratteristiche brutte, può ben mostrare la sua interiorità solo con uno sguardo dritto e benevolo.

Antologia di poesie

gkarvunaki@gmail.com

 

 

L'autore

Giorgia Karvunaki
Giorgia Karvunaki è nata in Grecia, a Creta, a Canea. Ha studiato in Italia Lingua e cultura italiana per stranieri, Scienze Politiche - Indirizzo Internazionale, Insegnamento dell'italiano come LS, Sceneggiatura e in Grecia Traduzione  - Traduttologia. È membro associato e National Convener per la Grecia dal 2007 della Commissione internazionale per la storia delle istituzioni rappresentative e parlamentari (ICHRPI), Rappresentante accreditata del Nosside, Premio Internazionale di Poesia (Unesco) e Membro dell'International Theatre Institute (ITI). Vive ad Atene dove lavora come insegnate, traduttrice, promotrice culturale e ricercatrice storica. Le sue traduzioni, le sue interviste e i suoi articoli, sono stati pubblicati in riviste cartacee ed elettroniche in Grecia, in Italia e in Romania. Le sue traduzioni di opere teatrali sono state messe in scena in Grecia e in Italia. Nel 2018 è stata premiata dall'Istituto Italiano di cultura di Atene con il ‘Premio Luigi Pirandello’.