Esattamente vent’anni fa, il numero secondo dell’anno diciannovesimo, nella quarta serie, di “In forma di parole”, quella che fu forse la più bella rivista internazionale di poesia pubblicata in Italia, fondata da Gianni Scalia e da lui diretta fino al 2014, usciva in forma monografica col titolo Emi-granti do rie. Poeti in genovese del Novecento.
Categoria: scrivere nelle varie lingue d’Italia
L’A.L.Ba…dei dialetti. Maristella Petti dialoga con Patrizia Del Puente
Per molto tempo i dialetti sono stati comunemente considerati forme di distorsione dell’italiano, insomma un italiano parlato male perché usato dagli ignoranti. Ovviamente nulla di più sbagliato!
De Andrè, il genovese
C’era in giro, insomma, una certa voglia di “dialetto”, e dubito che De Andrè non abbia tenuto conto (opportunamente, non opportunisticamente, sia chiaro) di questo clima, nel momento in cui decise di avventurarsi nell’uso del genovese.
Alessandra Cutrì intervista Claudio Giovanardi
Claudio Giovanardi illustra alcuni aspetti del dialetto romanesco e del repertorio linguistico degli italiani di Roma, fra diastratia, diafasia e diacronia, con riferimenti al progetto del Vocabolario del Romanesco Contemporaneo.
Debora Vitali intervista Marco Scalabrino
il Poeta, oggi più che mai, è cittadino del mondo. I Poeti dunque, dialettali o meno, hanno il dovere della responsabilità; non possono e non debbono essere “estranei” alle vicende sociali e politiche né del loro proprio paese né del mondo intero. Il futuro dell’uomo e quello del poeta sono indissolubilmente legati; se il mondo crolla crolla per tutti, lui compreso.