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Astrazione povera

Astrazione povera a cura di Massimo Maiorino e Giulia Perugini

opening | domenica 17 febbraio 2019, ore 18:00

dal 17 febbraio al 24 marzo 2019

 

La Fondazione Filiberto e Bianca Menna, in collaborazione con il Lavatoio Contumaciale e con l’Associazione FigurAzioni, è lieta di annunciare l’inaugurazione, presso la sede romana della Fondazione (già sede dell’Archivio Menna/Binga), della mostra Astrazione Povera a cura di Massimo Maiorino e Giulia Perugini. Promossa in occasione del trentennale della scomparsa di Filiberto Menna, l’esposizione si avvale di un comitato scientifico in cui figurano Laura Cherubini, Lorenzo Mango, Antonello Tolve e Stefania Zuliani.

Costruita ed articolata come una riflessione proteiforme sull’Astrazione Povera di cui segue l’itinerario e ne traccia la cartografia, l’esposizione propone, assieme alle opere di Gianni Asdrubali, Antonio Capaccio, Annibel-Cunoldi, Mimmo Grillo, Bruno Querci, Mariano Rossano, Lucia Romualdi, Rocco Salvia, l’assunto teorico proposto con misurato esprit de géométrie da Filiberto Menna.

Nello spazio morbido e seducente degli anni Ottanta segnato dalla postmodernità, dal «senso di saturazione ingenerato da un epigonismo sfrenato» (Balmas) che oscilla tra una figurazione dolce e un violento espressionismo, nonché dalle infinite coniugazioni della pittura citazionista, l’Astrazione Povera è esperienza – anacronistica rispetto alle mode del tempo – che affida la propria strategia operativa alla polarità proficuamente antitetica di riduzione e di costruzione. Nel discorso di Filiberto Menna, in controtendenza appunto con le esuberanze della scena postmoderna e guidato dalla convinzione di un’arte intesa come ricerca e costruzione, progetto e trasformazione, «il tratto che unisce queste nuove esperienze è la nuova attenzione che gli artisti rivolgono a procedimenti formativi più marcatamente sorretti da una intenzione costruttiva, da una esigenza di un più forte controllo mentale, da una riproposta della centralità della struttura sintattica dell’opera». Operanti sotto la formula aurea di Mies van der Rohe de «il meno è il più», Asdrubali, Capaccio, Grillo, Querci, Rossano, Romualdo e alvia praticano infatti una pittura che punta sulla riduzione linguistica, che abolisce l’immagine tenendosi lontana «perfino dal rumore che pu continuare a sprigionarsi dal colore, privilegiando l’impiego esclusivo del bianco e del nero e delle gradienze intermedie dei grigi» (Menna). Una scelta che si autoalimenta nella costruzione per riduzione della sintassi pittorica, ma anche un meditato processo di azzeramento che coincide con un atteggiamento etico (prima ancora che estetico) e che apre la scelta astratta di questi artisti ad un’idea povera, fatta di semplicità e misura, così come intuito e delineato da Capaccio nel primo manifesto teorico del 1983: occorre «riguadagnare alla pittura un’economia di senso e di movimento che restituisca a questo operare una qualità di necessità che è anche una qualità di verità».

eguendo il doppio filo che costituisce la proposta dell’Astrazione Povera, il tessuto teorico e la fattura che determina il processo di costruzione della superficie pittorica, la mostra si snoda attraverso la contestualizzazione dell’operato degli artisti del gruppo nell’atmosfera artistica degli anni Ottanta (di ogni artista è stata scelta un’opera significativa) e si nutre delle feconde scritture critiche e programmatiche che ne accompagnano l’avventura. Accanto alle opere degli artisti, è presente difatti una irrinunciabile sezione dedicata alla documentazione, con immagini, cataloghi, articoli e manifesti che rappresentano la cronistoria e la preistoria dell’Astrazione Povera. Si parte dai manifesti redatti dal gruppo romano di via ant’Agata dei Goti – segnando così anche una linea di continuità con esperienze maturate negli anni Settanta – per giungere via via agli scritti di Menna e a tutta una serie di immagini o cataloghi che vogliono offrire al pubblico un attento momento di riflessione su una pagina dell’arte contemporanea che ha ancora tanto da dire.

Astrazione Povera di Giulia Perugini

Saggio di Massimo Maiorino 

Astrazione Povera

a cura di Massimo Maiorino e Giulia Perugini

17 febbraio / 24 marzo 2019

Fondazione Filiberto e Bianca Menna | Archivio Menna/Binga

Via dei Monti di Pietralata 16 – Roma

info | +39 349 5813002 – 340 1608136