grazie a Roversi ho iniziato a vedere i libri in modo diverso, come oggetti con cui si può stabilire un rapporto estetico, oltre che funzionale; penso si chiami “bibliofilia”
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Editori a Bologna. Maria Gioia Tavoni dialoga con Antonio Bagnoli
Per citare Umberto Eco, la forma fisica del libro è assolutamente perfetta per l’utilizzo che ne deve essere fatto, come lo sono le forbici: immutate entrambe da oltre mezzo millennio, non cambieranno mai.