“Senti, facciamo qualcosa insieme..” se penso a Bruno, queste parole me lo evocano immediatamente. In effetti diversi lavori ci hanno visto coinvolti.
In questa occasione vorrei evidenziarne almeno tre di diversa natura, ai quali sono particolarmente legato.
Nella nascente collana “Duale” di Sergio Pandolfini, da me curata, la sua presenza fu quasi immediata. I libri della collana, stampati su carta pregiata in tiratura limitata, erano composti da un testo inedito, poetico o in prosa, accompagnato da due incisioni di artista, il tutto racchiuso in un cofanetto.
Nel Duale in questione, intitolato Zoonube, il suo antagonista era il pittore Luigi Boille. In tale occasione Bruno si presentò pertanto nella veste di scrittore, attività a lui congeniale esattamente come il suo fare artistico, con quattro racconti: il già menzionato Zoonube, Pterodattilo, L’isola interiore e Monumondo. Questi titoli alludono all’amore di Bruno per le parole e la metafisica e alla sua capacità di distorcerne il loro significato. Il comune piacere di giocare, capovolgere e assommare senso, non sensi e doppi sensi, è stato motivo e stimolo della nostra collaborazione.
Tutto ciò è proseguito, senza soluzione di continuità, nella mostra Librido che ebbe luogo nella Galleria “Il Bulino”, in via Urbana, dove esponemmo sia i nostri lavori individuali, sia quelli fatti a quattro mani (da cui il titolo). La parola Librido fu scelta probabilmente da Bruno. L’opera consisteva in due libri: uno su legno compensato cernierato, e l’altro cartaceo. Questi libri erano un’arena in cui ognuno lavorava sulle proprie pagine per creare un oggetto condiviso.
E a proposito di arene e di lavori in comune ricordo il sesto libriccino della mie edizioni “Cinquantunosettanta”. Si tratta di Alisei / in rotta verso la terra dei ventosi pensieri in compagnia di Bruno Conte, Fulvio Ligi, Henrig Bedrossian, Giuseppe Tabacco e Domenico Vuoto.
Agli invitati, cinque più il sottoscritto da cui Alisei, avevo chiesto di descrivere per segni e per parole il ventoso alito della creazione. Qui di seguito il testo che mi regalò Bruno:
Rinvenimenti
Si entra nel buio bianco
Dove le cose chiuse in una lontananza precipitata in sé
Possono rinvenire al pensiero che le cerca
Rami che spuntano nello spazio di silenzio
La mano li vede e li coglie
Ancora a pena torti come rami che reagiscono a eventi
In eventuali vallate ventose di grigio
Sul piano del tavolo
Alla luce della finestra mentale
Rami color neutro fossili di cielo
Si confrontano con rami nuovi rastremati a mano
Frammenti vissuti, paralleli e steli tesi, acuminati teorici
Appuntiti di legno e di rosso
L'autore
- Enrico Pulsoni è il direttore di Insula europea (http://www.insulaeuropea.eu/enrico-pulsoni/)
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