In primo piano · La scoperta

Un talent scout d’eccezione: Ezra Pound

Lo spoglio di una serie di carte d’Archivio, dislocate tra il Centro Apice di Milano, la Fondazione Cini di Venezia e la Fondazione Sapegno di Morgex, permette di affermare non solo che fu proprio il giovane editore Vanni Scheiwiller il regista occulto della Petizione italiana per liberare Pound dal manicomio criminale nel quale era stato rinchiuso, ma anche che la stesura iniziale di questo Appello si deve alla penna di Diego Valeri e Sergio Solmi.

In attesa di pubblicare i risultati in sede scientifica, qui mi limito a segnalare alcune lettere, oggi conservate nella Fondazione Cini, spedite da Ezra Pound a uno degli ideatori della Petizione, Diego Valeri, grazie alle quali si può evincere il periodo a cui risale l’amicizia tra i due, e soprattutto il ruolo poundiano nella promozione di autori non solo anglofoni in Italia. Nel pubblicare queste missive, mi attengo alla semplice trascrizione, conservando pertanto imprecisioni, refusi, sottolineature, nonché l’interpunzione degli originali. Ho solo riportato in corsivo gli interventi manoscritti ai testi dattiloscritti.
Parto dalla lettera del 23 maggio 1931:

Caro Valeri
Forse ha visto sul Indice che sono io adesso l impiegato per affari esteri. (Indice 10 maggio).
Non può aitarmi un po con un articolo sulla poesia francese contemporanea?
Cocteau “Poesies” 1920
Peret; Aragon?
forse posso trovare alcune poesie non molte note da Vlaminck, Cros etc.
Non so che libri si trovano alla Querini e che mancanno.
Vorrei per la poesia un giudice sensibile che sta fuori di tucti chiesuole. Anch io ho delle amicizie etc. o al meno conoscenze a Parigi.
Per questa operazione vorrei una sensibilita italiana. Solo quella puo rispondere a la questione:
Ha questa poesia francese un valore 1931 esco per l’Italia?
La mia mezza pagina del Indice non ha da fare coi combatimenti; polemiche etc. inter=italiane. E sola ed esclusivamente diretto agli affari esteri.
Essendo mezza pagina; non e ni posto ni bisogna per descrizione lunga ni per spiegazioni faticose (voglio dire faticose a scrivere). E naturalmente lei non sara limitato ai predelezioni ni pregiudizii miei.
Mi pare che della chiesuola n.r.f. Gide; Claudel si e stato parlato a bastanza.
E per poeti non gia a bastanza noti che chiedo la sua parola

Come si può osservare, Pound esorta il destinatario, esimio francesista, a scrivere un bilancio sulla poesia francese contemporanea che dia conto di autori quali Jean Cocteau, di cui viene citato anche il titolo del libro, Louis Aragon, Benjamin Péret, rispetto ad altri già celebrati come André Gide e Paul Claudel. Pound vede infatti in Valeri «un giudice sensibile che sta fuori di tucti chiesuole», certamente in grado di stabilire se questa nuova poesia francese possa aver valore per l’Italia.

La risposta di Valeri è del 5 giugno:

Mi perdoni, caro Pound, il lungo indugio. Son carico di faccende scolastiche, che mi soffocano miserabilmente. In tali condizioni, non posso prometterle l’articolo, che farei tanto volentieri, se avessi tempo… e se sapessi fare. Degli autori, di cui Lei mi fa il nome, io conosco pochissimo; quasi nulla. Bisognerebbe procurarsi i libri, leggerli bene, e poi scrivere. Come potrei, dunque, accettare la sua offerta? Lei vede che il mio rifiuto non dipende da scarsa volontà, o dai pregiudizi di parte letteraria. Sono un “povero can”, che, per il pane, deve buttar via l’anima ai cavoli. Mi scusi, caro Pound; e s’abbia il mio grazie vivissimo, per la simpatia e la fiducia che mi dimostra. Ci vedremo a Venezia? Presto?

Da questa missiva si intuisce che all’epoca Valeri conosce scarsamente gli autori menzionati da Pound, motivo per cui si può ritenere che proprio al poeta americano si debba il tentativo di promuoverli in Italia, e a tale proposito si può rilevare che Oblio di Cocteau uscirà, priva del nome del traduttore («libera versione di N.N.»), nella sezione “Poesia contemporanea” del fascicolo 5 della rivista «Occidente. Sintesi dell’attività letteraria nel mondo» (a. II, 1933).
La lettera successiva, pur essendo priva di data, è situabile tra la fine del 1937 e l’inizio dell’anno successivo per via dell’intestazione della carta con l’era fascista “XVI”:

Caro V.
Avendo combinato col Kitasono per una poems da Giappone per ogni numero del Townsman (Trimensile.) ed avendo una bella poema dal Argentina mi pare che sarebbe interessante di averne uno ogni trimestre dal continente di Europa Non nuova; ma che servirebbe per introduzione del autore al Inghilterra.
Prego scegliere LEI una sua per tentare leditore.
Io non posso promettere nulla finche egli avrebbe visto il poema. Forse Lei mi mandara parechie, ma vorrei SAPERE IO qual poem LEI considera più concentratamente VALERIANO.
Poi se l editorie sia convinto, Lei chiedero di farmi la scelta ogni trimestre del poema italiana francese, o tedesco se vuole che a Lei sembra il migliore o il piu adatto a penetrare un ambiente al estero, un ambiente che conosce gia la mia poesia e qella di Eliot.
Questo non è per dire, che deve essera della scuola Eliotica o di quella Poundiana è piutosto per dire il contrario. Ma deve essere DEL paese d origine. lo sceglierebbe da quello che Lei ha letto naturalmente e senza sforza durante il trimestre.
ine interessa?

In questo caso Pound chiede a Valeri di indicargli un testo particolarmente significativo della sua produzione («concretamente VALERIANO») da proporre alla rivista «Townsman» con cui collabora. Valeri dovrebbe inoltre segnalare anche altre poesie – italiane, francesi o tedesche – per una loro eventuale pubblicazione.
Segnalo infine un paio di lettere della primavera del 1938. La prima è del 31 marzo 1938:

Caro D/V/
L indirizzo di Gene Sadero è Via Merulana 248, ROMA
il canzone della quale vorrei vedere il testo è
Vien vign’allu vigna mia/
ma devono essere molte altre inedite/
Broletto mi pare mancare UN articolo al mese sulla “letteratura italiana” GENERALE non limitata ai romanzi inani e belles lettres, ma comprendendo anche libri informativi ma CAPACI dinteressare uno che legge inglese e francese / NON la solita affare del Meridiano di Roma o Carducci, Manzoni, Pascoli etc/ rechaufé pour l’ennessima volta.
Conosce Lei qualche Barilli letterario? Credo che Peroni darebbe il benvenuto a chiunque Lei raccomanda.
C’è posto per Dazzi se egli non sia troppo occupato. IO NON SO chi fra gli altri italiani darebbe un alone di vita alle pagine.
Sono ben contento di trovare LEI D.V. regolarmente.
Insomma se Lei ha idee risveglativa per le pagine che Lei non scrive, prego indicarmile, ed io trasmettero le sue idee a Peroni almeno che Lei non vuol far la critica direttamente a lui.
TU quando leggi autori italiani CHI legge?
se una revista non ottiene TUTTI i migliori scrittori per la collaborazione / deve almeno citarli.

Dopo aver mostrato interesse per la musica e le raccolte “etnoantropologiche” del compositore Geni Sadero, Pound propone a Valeri di collaborare con la rivista «Broletto», chiedendogli in alternativa qualche nome che possa scrivere in sua vece «idee risvegliative», nella speranza di trovare un “Bruno Barilli” nell’ambito della critica. Nel «Broletto» Pound vorrebbe infatti proporre un canone “alternativo” della letteratura italiana non limitato ai soliti nomi reperibili nella rivista «Meridiano di Roma» o ai classici «rechaufé», in modo da risultare appetibile a lettori anglofoni e francofoni.
La seconda missiva è del 17 aprile:

Caro V/
A me sembra che ci deve essistere un posto ricevetore in Italia: ed anche una revista o angolo di rivista che presenterebbe armoniosamente ed in proporzione un resoconto dei libri esteri che hanno un interesse piu che momentario.
Parlando qui vendredi col celebre romanziere …etc/ etc.. mi pare che tutto lerrore della scuola disfattista italiana resiede nel preconcetto che il DISordine sia piu interessante che lordine. Qualsiasi bambino puo svitare un orologio a sveglio / ed il minimo invenzione per creare un cronometro richeiede un sforzo alto; d’un intelletto piu svilupato…
Non ho ancora visto in Italia una critica degna (di fatto non ho visto anche una critica) de serie di romanzi Les hommes de Bonne Volonte de Jules Romanins.
Un articolo solo non basta / si deve publicare una serie almeno/
Il genio di Cocteau
L’opera di Rene Crevel
Romains, Les Hommes de Bonne Volonte.
Diciamo il valore relativo di questi scrittori si puo anche misurare da Simenon d’una parte, e dai maestri morti dal altro.
Broletto è un posto indicato / pur che non entrando ANCORA nella corrente della grande distribuzione e tiratura.
Questi libri francesi devono essere criticati d’un punto di vista Italiano / non dal MIO punto di vista, cioe per raggiungere lo scopo ch io intendo sopra.
a literatura diagnostica ha una proporzione o un rapporto CON la socienta scadente / è PROSA forse piu che poesia.
La poesia è, o puo essere, una listina d’AGENDA ed il pericolo di letteratura programatica riconosca pur troppo. MAI. Non si puo dire che questa sia una definizione della poesia cospetto la prosa ma è una dimarcazione che mi da a pensare. Non si può escludere questo elemento ni dalla poesia ni dalla letteratura, mi pare?
In somma il distintissimo e celebre Romanziere NON PUO scrivere tre articoli sulla letteratura francese che darebbe lidea che questi libri sono interessante. Io non gli ho detto a LUI una parola in proposito, lho invitato a colazione e dopo 30 minuti di conversazione io mi sono deciso di NON parlare dello scambio sopradetto. Tutto NON è vanita. L uomo che legge solamente per tirare dealla letteratura un NEGATIVO, puo benissimo non leggere. etc.
Avevo voluto lasciare Lei in pace per scrivere cose originale sorgendo da D. Valeri, ma non vedendo altrui che PUO fare questo resoconto, ritorno a S.V.

Anche in questa missiva Pound torna a proporre a Valeri la collaborazione al «Broletto» con tre articoli sulla coeva letteratura francese (tra i nomi menzionati ancora Cocteau, ma anche René Crevel e Jules Romains), preferendolo al «distintissimo e celebre Romanziere», ovvero Curzio Malaparte, da lui incontrato qualche settimana prima.

Queste lettere permettono non solo di evidenziare i molteplici interessi che Pound coltiva nel corso degli anni ’30, tra cui quello “etnomusicologico” forse dietro impulso di Olga Rudge, ma anche di stabilire che pure nel caso della letteratura francese contemporanea egli si rivela un formidabile talent scout per la proposizione di nomi quasi del tutto inediti all’epoca in Italia, alla stregua di quanto aveva già fatto nel valorizzare l’opera di svariati autori anglofoni, tra i quali Eliot e Joyce.